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martedì 1 agosto 2017

Peccato e redenzione n.5


Un'altra massima impostura della Genesi riguarda la provenienza divina dell'uomo, considerata ancor oggi il dogma più coriaceo della cristianità e difeso ad oltranza da milioni di fondamentalisti. Fu il mitico creatore celeste, seduto al tornio del vasaio, a impastare con le sue mani la statuina di Adamo e a soffiargli in faccia l'alito della vita, recita la favoletta.

Così succede che nei libri di storia sacra troviamo Adamo ed Eva, belli e pimpanti, che scorrazzano felici nel Giardino dell'Eden, ancora ignari dell'amaro destino che incombe su di loro a causa della mela fatale, e nei libri di storia vediamo il cavernicolo con la clava che esce dalla caverna. Come conciliare queste cose lo lascio spiegare a voi.

Per capire l'abissale stupidità dei creazionisti più irriducibili (sono milioni, specie negli Usa, e spesso con tanto di laurea in tasca) basti dire che affermano, con sicumerica certezza, che la Terra, in basa ad una lettura testuale della Bibbia, ha appena 6000 anni di età. Fu creata esattamente, secondo James Ussher, uno di loro, il 22 ottobre 4004 a.C. alle ore 6 del pomeriggio. (Non è stata specificata la marca dell'orologio che ha segnato l'ora esatta). E la massa sterminata di reperti fossili, geologici e paleontologici che dimostrano che il nostro martoriato pianeta, come minimo, ha miliardi di anni e ha visto succedersi milioni di specie diverse? False prove inventate da Satana, affermano con supponenza.

Purtroppo l'impatto del famosissimo libro "L'origine delle specie" di Charles Darwin del 1859 non è riuscito a scalfire nemmeno di una virgola la loro coriacea determinazione a voler credere per credere nella favola biblica.

Il perché ce lo spiega Steven Weinberg: "Non solo perché la teoria dell'evoluzione, come la teoria di una Terra sferica che si muove, era in conflitto con il letteralismo biblico; non solo perché l'evoluzione, come la teoria di Copernico, negava centralità agli esseri umani; e non solo perché l'evoluzione, come la teoria di Newton, forniva una spiegazione non religiosa per fenomeni naturali che fino allora sembravano inspiegabili senza l'intervento divino. Molto peggio: tra i fenomeni naturali che venivano spiegati dalla selezione naturale c'erano quelle caratteristiche dell'umanità di cui andiamo più fieri. Divenne plausibile che il nostro amore per i figli e compagni, e (dopo il lavoro dei moderni biologi evoluzionisti) anche i principi morali più astratti come la lealtà, la carità è l'onestà, abbiano origine nell'evoluzione, anziché in un'anima creata da un essere divino."


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)