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martedì 24 ottobre 2017

Peccato e redenzione n. 29

L’astrofisico, forse più famoso del mondo, il 9 maggio 2010 presentando il suo nuovo documentario del titolo "Nell'Universo con Stephen Hawking" ha confessato, senza mezzi termini, di non aver dubbi sull'esistenza degli extraterrestri in base a molte evidenze scientifiche ormai accettate dalla maggioranza degli scienziati. Gli ha fatto eco il professor Cristiano Cosmovici, bioastronomo romano dell’Istituto di fisica dello spazio interplanetario e dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) anche lui convinto dell’esistenza nell’universo di altre civiltà evolute e tecnologicamente avanzate quanto la nostra e forse anche superiori. Per di più il radioastronomo Usa, Frank Drake, ha realizzato un’equazione, da cui risulta che soltanto nella nostra galassia possono esistere 5 milioni di pianeti abitati da altri esseri viventi, di cui 5mila con una civiltà potenzialmente molto evoluta. Ciascuno di questi corpi celesti si trova infatti all’interno di sistemi solari in tutto simili a quello della Terra. Da ultimo, anche la Pontificia Accademia delle Scienze e la Specola Vaticana al termine di severi studi di astrobiologia è arrivata, dopo tormentate contorsioni metafisiche, alla stessa conclusione.
Quindi non ci sono più dubbi: nell'universo non siamo più soli come ritenevamo fino a pochi decenni fa. Ma cosa dimostra una teoria così importante? Anzitutto che tutte le religioni sono delle colossali bufale perché si fondano sul creazionismo, mentre solo la teoria naturalistica della realtà, teorizzata da Darwin (che con Democrito, Epicuro, e Lucrezio restava nell'ambito della speculazione filosofica), riesce a spiegare scientificamente l'origine della vita nell'universo. Infatti, i processi che si svolgono nel nostro mondo, e in tutti gli altri mondi possibili, sono il prodotto di leggi immanenti ai mondi stessi e quindi non hanno niente a che vedere con leggi trascendenti, riferibili ad una qualsiasi divinità. Gli scienziati sono certi che negli altri pianeti la vita potrebbe essersi realizzata in forme totalmente diverse dalla nostra.

In secondo luogo, l'esistenza di altre forme di vita nell'universo, ci fa comprendere che tutta l'impalcatura del cristianesimo, fondata sulla “redenzione”, cioè sul sacrificio del figlio di Dio per cancellare gli effetti del peccato originale, si riduce ad una colossale impostura perché se dovessero esistere gli omini verdi, magari più intelligenti di noi, come la mettiamo con la “redenzione” strettamente limitata alla specie umana? Cristo si è sacrificato anche per salvare gli omini verdi o questi hanno avuto un altro figlio di Dio per la loro salvazione? Oppure i nostri fratelli alieni, come oggi comincia a considerarli la Chiesa, non hanno avuto bisogno di redenzione perché magari il loro Adamo non è stato così sciocco da mangiare la mela sbagliata? O lo sbaglio del nostro progenitore ha infettato l'universo intero? Mi aspetto acrobatiche piroette teologiche da parte dei grandi stregoni del Vaticano per risolvere i poderosi enigmi riferiti alla questione.

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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)