Visualizzazioni totali

martedì 31 ottobre 2017

Peccato e redenzione n.31

Questa “quarta filosofia”, ideata da Giuda il Galileo e dal fariseo Saddoc, in aggiunta alle altre tre filosofie allora esistenti e costituite dai sadducei (aristocrazia sacerdotale), farisei ed esseni, postulava un capovolgimento radicale in campo sociale ed economico, prevedendo l’abolizione della schiavitù e del latifondo e l’eliminazione delle caste sacerdotali ebraiche, aristocratiche, filo romane e quindi collaborazioniste; ma soprattutto si prefiggeva lo scopo di liberare i territori palestinesi dai dominatori pagani, mediante la lotta armata, per riedificare l’antico Regno di Israele.
La nuova dottrina si diffuse capillarmente nella classe popolare e determinò la nascita di un movimento armato clandestino i cui membri erano chiamati zeloti e sicari. Gli zeloti si allearono ben presto con gli esseni che condividevano gli stessi ideali e in più diffondevano l'aspettativa profetica di un condottiero, consacrato come Re (Messia), che con l’aiuto di Dio, avrebbe guidato il popolo ebreo ad annientare i pagani invasori e a ricostruire, imperituro, l'antico regno di Davide.
La guerriglia, nata il 6 d.C. dalla “quarta filosofia” nazionalista di Giuda il Galileo per ostacolare il censimento, si intensificò quando nel 17 d.C. il senato romano respinse la richiesta, fatta dal Sinedrio, di alleggerire la tassazione che opprimeva il popolo con eccessivi carichi fiscali. (Tacito Annali. II 42). La reazione degli zeloti, capeggiati da Giuda, fu veemente ma venne prontamente repressa dal procuratore Valerio Grato che ne catturò il capo e lo crocifisse nel 17 d.C. assieme a molti suoi seguaci. La la crocifissione di Giuda il Galileo non determinò, però, la fine della rivendicazione dinastica degli Asmonei che, anzi, proseguì con più determinazione da parte dei suoi cinque figli maschi: Giovanni, il primogenito (il Gesù dei Vangeli), seguito da Giacomo, Simone, Giuseppe e Giuda (elencati nei Vangeli come fratelli di Gesù e figli di Maria). “Non è forse costui (Gesù) il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte fra noi?” (Mt 13,55-56).

I seguaci della quarta filosofia fondata da Giuda il Galileo erano degli spietati zeloti, cioè dei “fanatici nazionalisti” che si opponevano al dominio di Roma ma anche contrastavano con ferocia gli ebrei collaborazionisti, filo romani e filo erodiani. Secondo Giuseppe Flavio (Bellum VII 254) ordivano congiure contro quei giudei che volevano accettare la sottomissione ai romani e li combattevano in ogni modo come nemici, depredandoli degli averi e del bestiame e appiccando il fuoco alle loro case. A dimostrazione di ciò va ricordato che nel Vangelo di Luca (Lc 9,51-54) l'apostolo Giovanni risulta uno zelota pronto ad incendiare villaggi dei Samaritani, nemici dei Giudei, assieme all'altro suo fratello Giacomo. Secondo lo storico e filosofo ebreo Filone Alessandrino l'intera Palestina dal 6 d.C., a causa degli zeloti e nonostante la presenza di guarnigioni romane, fu permanentemente in preda al saccheggio e la gente veniva uccisa senza rispetto di alcuna legge. Fino alla definitiva sconfitta del 70 d.C., sfociata nella distruzione della Città Santa e del Tempio, Israele visse un periodo di massacri, caratterizzato da molte centinaia di migliaia di morti, dei quali nei Vangeli, Atti degli Apostoli e negli scritti dei “Padri Apostolici” non vi è traccia. Non solo. Nel XVIII libro di “Antichità Giudaiche” di Giuseppe Flavio, a causa delle cancellazioni operate dalla Chiesa nel codice originale ricopiato nel decimo secolo dai suoi amanuensi e poi distrutto dopo la copiatura, non troviamo “registrato alcun misfatto nella storia” concernente un così grave avvenimento rivoluzionario durante il quale gli zeloti sfasciarono tutti gli ordinamenti civili”. Perché? Perché gli scribi che attuarono la manipolazione erano a conoscenza che gli eroi cristiani che si chiamavano Apostoli, nella realtà, erano i capi zeloti. È significativo il fatto che nei Vangeli attuali gli Apostoli, coi nomi dei fratelli di Gesù, presentano qualifiche aggiunte come: “zelota” o “cananeo”, “iscariota”, “barionà” e “boanerghès”, che significano “fanatico nazionalista”, “sicario”, “latitante, ricercato” e “figli dell'ira”. Simone Pietro e lo stesso “Gesù” vengono accusati di essere “Galilei nel Vangelo di Matteo (Mt 26,69) “Anche tu (Simone Pietro) eri con Gesù il Galileo”. Quindi, l'epiteto rivolto a Pietro dai servi di Caifa era un chiaro riferimento alla sua appartenenza agli zeloti perché ai tempi di Gesù, “Galileo” significava ribelle, sovversivo (oggi diremmo: terrorista). 

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)