Complessivamente,
dal 6 d.C., nascita dello zelotismo messianico nazionalista, al 135
d.C., fine dello stato di Israele, a causa delle sommosse zelote e
delle guerre da esse provocate, oltre alle molte città incendiate e
rase al suolo, perì più di un milione di ebrei, senza
considerare gli schiavi catturati, il cui numero fu
talmente elevato da far crollare il mercato, e quanti, inoltre
morirono per fame, per malattia e per gli incendi, cosicché al tempo
di Adriano quasi tutta la Giudea era rimasta spopolata” (Dione
Cassio Storia Romana LXIX 13,1-2).
Questa
incredibile carneficina umana, di immani proporzioni, ci porta a
fare un'inquietante considerazione. Come è possibile che mentre in
Palestina si susseguivano massacri, continue rivolte
sanguinosamente represse, crocefissioni, lotte fratricide tra
fazioni ostili e distruzioni di villaggi e città, tutto
storicamente documentato, di tutto ciò nei nostri Vangeli non vi sia
la minima traccia; che mentre un Messia ebraico, proclamatosi
Figlio di Dio, vagava nei villaggi, seguito da folle esultanti per i
suoi miracoli e le sue "parabole", questo Messia
risulti del tutto incredibilmente inconsapevole o indifferente a
quanto gli accadeva intorno; che i dodici Apostoli che lo seguivano
qualificati, negli stessi Vangeli, coi nomi partigiani: “zeloti”,
“iscarioti”, “barionà” e “boanerghès”, cioè “fanatici
nazionalisti”, “sicari”, “latitanti, ricercati” e “figli
dell'ira”, vengano evangelicamente presentati come mansueti e
docili predicatori di pace, sempre pronti ad offrire l'altra guancia?
Tutto ciò ha dell'assurdo. Leggendo i nostri Vangeli la Galilea di
allora ci viene presentata come un'oasi di pace e di esultanza dove
Gesù è sempre immerso in un bagno di folla festante mentre, invece,
la storia ci dice che era esattamente l'opposto, cioè scossa
continuamente da violente sommosse e repressioni.
Perché
tutto ciò è sparito dai Vangeli e da ogni documento del Nuovo
Testamento? Perché bisognava creare nei nuovi “Sacri Testi”
del nascente Cristianesimo una raffigurazione del Messia ebreo,
diversa dallo zelota nazionalista modellato su Giovanni di Gamala,
figlio di Giuda il Galileo. Ecco quindi che durante il Medioevo, i
clerici amanuensi dei monasteri, ricopiarono, alterandoli con
aggiunte e soppressioni anche vistose, i rotoli manoscritti o codici
originali degli storici imperiali ereditati dalla Chiesa, in seguito
alla caduta dell'Impero romano, e poi, dopo la copiatura, li
distrussero del tutto. A noi restano solo copie datate dal X secolo
in poi. Così i copisti di "Antichità Giudaica" di
Giuseppe Flavio - l'opera più ricca di particolari e riferimenti
storici risalenti al periodo evangelico - hanno
tagliato nel XVIII libro tutte le azioni sanguinose del movimento
nazionalista di liberazione, allo scopo di nascondere i nomi dei capi
guerriglieri catturati dai romani, corrispondenti al
rabbino fariseo Giovanni, e ai suoi
fratelli aventi lo stesso nome dei fratelli di Gesù.
I codici dell'apparato critico biblico (vedi “Novum Testamentum
Graece et Latine”, A. Merk – Roma – Pontificio Istituto
Biblico, anno 1933), che nel brano di Matteo (Mt 13,55-56) elenca
i figli di Maria, tra i suoi figli, includevano anche “Iohannes”
Giovanni, sono
stati esclusi dal "canone", per nascondere che Gesù era
il figlio primogenito di Giuda il Galileo e martire zelota
sacrificato alla causa nazionalista giudaica. Il
testo greco più antico in assoluto, contenente originariamente i
libri di "Antichità Giudaiche" è il "Codex
Palatinus MS 14", che si trova nella Biblioteca Vaticana. Datato
al decimo secolo è mancante dei libri XVIII, XIX e XX, proprio
quelli attinenti l'epoca di Gesù e dei suoi successori.
Cosa
vi dice questo? Anzitutto, che la Chiesa ha commesso un crimine
immane contro l'umanità intera alterando e distruggendo i codici, ad
essa affidati per salvarli dalle invasioni barbariche, che
testimoniavano gli avvenimenti del mondo antico; e ciò al solo
scopo di mascherare la sua falsa origine e la sua contrastata
evoluzione. Secondariamente, che la Chiesa ha sempre saputo che il
suo Cristo, chiamato Gesù nei Vangeli, era Giovanni di Gamala, un
capo zelota e i suoi Apostoli erano suoi fratelli.
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