Questi
nuovi inserimenti determinarono l'introduzione nei Vangeli fino
allora esistenti, ufficializzati precedentemente sotto Costantino il
Grande, della "Natività verginale" di Cristo "figlio
unigenito", aggiunta appositamente dopo quella data. Tuttavia
gli scribi di Dio, dopo aver inserito due "Natività verginali"
di Gesù, totalmente discordanti nei Vangeli di Matteo e di Luca,
dimenticarono di "aggiornare" gli altri passi dei Vangeli,
fino allora in uso, dai quali tutt'oggi risulta che Maria, oltre a
Gesù, aveva altri quattro figli maschi e due o più femmine.
In
conseguenza di ciò gli scribi cristiani, non potendo ammettere che
siano esistiti altri figli della “Madre di Gesù Cristo unigenito”,
sempre immacolata anche dopo il parto, furono costretti a clonare più
"Marie" nei Vangeli e in "Atti", come abbiamo
visto in precedenza. Il
dogma mariano ha di conseguenza immerso la Chiesa in un ginepraio
di menzogne e l'ha costretta ad arrampicarsi sugli specchi per far
passare i fratelli di Gesù come cugini. I cattolici continuano
tuttora a credere nella verginità di Maria ma i cristiani
protestanti di ogni tendenza, più ligi ai testi evangelici,
hanno rigettato questo assurdo dogma per cui ritengono che Gesù
abbia avuto fratelli e sorelle.
La
"Natività" di Gesù, nei Vangeli di Luca e Matteo, è
servita a fornire la documentazione teologica utile ai Vescovi per
decretare, nel successivo Concilio di Efeso del 431 d.C., l'ulteriore
dogma mariano che conclamò la SS. Vergine Maria "Madre di Dio".
Ciò in conformità al mondo pagano che proclamava tutti gli dei
soterici partoriti da vergini mortali a cominciare dalle due dee
allora super venerate nel mondo pagano: Iside e Artemide.
Col
Concilio di Efeso e con il progressivo affermarsi del primato
episcopale di Roma dopo il IV secolo, possiamo considerare completata
la travagliata nascita del Cristianesimo anche se esso si è
successivamente arricchito con l'invenzione dei sacramenti e di
ulteriori dogmi.
A
conclusione della lunga, tormentata e contrastata nascita del
Cristianesimo va ribadito con chiarezza che la Chiesa ha sempre
saputo che la nuova religione da essa creata, si è evoluta da una
dottrina primitiva filo giudaica zelota, che postulava una figura di
Messia che propugnava l'uso della forza per liberare la terra
d'Israele dall'occupazione romana e pertanto non ha alcun riferimento
con una Rivelazione divina. Ecco perché la Chiesa, volutamente, ha
sempre evitato di far conoscere ai propri fedeli questo aspetto
basilare della dottrina, tanto grave quanto imbarazzante.
Ecco
perché la Chiesa si è sempre preoccupata, attraverso i secoli, di
manipolare, alterare, distruggere i codici antichi, caduti nelle
sue mani dopo la caduta dell'Impero romano, che potevano mettere a
nudo le sue origini legate alla lotta armata messianica ed
evidenziare la contrastata e contorta gestazione della sua
dottrina; si è sempre preoccupata di manipolare nomi, date e
descrizioni per rendere inconoscibili molti avvenimenti in contrasto
coi suoi principi; si è sempre preoccupata di inventare personaggi
mai storicamente dimostrati, come Paolo di Tarso; infine, si è
sempre preoccupata di infierire con estrema ferocia contro chiunque
contrastava le sue inventate verità. Una vera religione rivelata
direttamente da Dio non avrebbe mai avuto bisogno di ricorrere a
questi mezzi estremi e, soprattutto, non avrebbe mai conosciuto
un'involuzione che le rendesse oppressiva e oscurantista come è
divenuto nei secoli il Cristianesimo.
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