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venerdì 19 aprile 2013

A proposito del battesimo di Gesù (Terza parte). 32


Grandi perplessità suscitano nel Vangelo di Matteo due incongruenze piuttosto grosse riguardanti il battesimo di Gesù somministrato dal Battista. Scrive Matteo: “Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto" (Mt 3,16-17).

Per Giovanni Battista questo evento è la prova assoluta che in quel momento Gesù viene adottato quale figlio di Dio e futuro Messia. Ma nello stesso Vangelo di Matteo, otto capitoli dopo, mentre è in carcere, Giovanni mostra di aver del tutto dimenticato quanto accaduto durante il battesimo, e a dispetto del cielo aperto, della colomba e della voce dello Spirito Santo, manda i suoi discepoli a chiedere a Gesù: “Sei tu colui che deve venire, o dobbiamo attendere un altro?” Immaginate l'imbarazzo della Chiesa di fronte a questa smemoratezza del Battista!

Altra grossa incongruenza: se il battesimo per Gesù fu così importante, come ci fanno notare i Vangeli, perché durante la sua attività pubblica Gesù non battezzò mai nessuno, nemmeno i suoi discepoli? Qualcuno potrebbe obiettare che gli apostoli ricevettero da Gesù l’ordine di battezzare in nome della Trinità, come scrive Matteo: «E dunque, andate e insegnate a tutti i popoli e battezzateli in nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo...» (Matteo 28,19).
Si tratta di un ennesimo falso, aggiunto dopo il IV secolo, messo in evidenza da due considerazioni. Anzitutto, al tempo di Matteo, nessuno era a conoscenza della Trinità, la cui formulazione avvenne soltanto col secondo Concilio ecumenico del 381, che inserì il dogma della Trinità nel cosiddetto credo niceno-costantinopolitano.

In secondo luogo, Matteo si contraddice avendo scritto in precedenza, proprio nel suo Vangelo, che Gesù aveva esplicitamente vietato il missionariato presso i non ebrei. “Non andate tra i pagani e non entrate in nessuna città dei samaritani, ma andate piuttosto verso le pecore perdute della casa d'Israele.” (Matteo 10,5-6). Quindi il battesimo cristiano nasce, non da Gesù e i suoi apostoli, ma da Paolo, che lo derivò da quello pagano dei riti iniziatici delle Religioni Misteriche. Nell'antico Egitto, tra i numerosi dei c'era anche il dio Anap, detto il “battezzatore”.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)