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martedì 9 aprile 2013

Considerazioni sulle genealogie di Gesù.


Le due genealogie, quella di Matteo che giunge fmo ad Abramo, e quella di Luca che arriva addirittura ad Adamo, sono totalmente diverse. Da Abramo a Gesù Luca conta 56 generazioni, Matteo 42; il padre di Giuseppe, cioè il nonno di Gesù, in Matteo si chiama «Giacobbe», in Luca «Eli». Da Giuseppe a Davide, periodo che comprende un millennio, i due alberi genealogici hanno in comune solo due nomi. Fin dall’antichità molti cristiani rimasero perplessi di fronte a queste contraddizioni e per superarle in taluni casi ricorsero alle falsificazioni. Nei Vangeli più antichi fu proprio l’albero genealogico di Gesù a subire molte correzioni.

Secondo il cattolico Karl Hermann Schelkle: «I due Evangelisti non si sono letti reciprocamente, e proprio i loro alberi genealogici non si conoscono l’un l’altro, altrimenti non avrebbero simili differenze nei nomi». Ma per papa Leone XIII, nessun problema, perchè nella sua enciclica Providentissimus Deus, egli afferma con sicumerica certezza che gli evangelisti «esprimono con infallibile veridicità tutto ciò che Dio ha ordinato loro di scrivere e soltanto quello». Quindi per questo papa e solo Dio il confusionario.

A proposito della genealogia di Matteo, suscita in noi una certa perplessità il fatto che questo evangelista inserisce in essa quattro antenate di Gesù che, a detta della Bibbia, erano donne di facili costumi e, per di più, non di sangue ebreo. Sono: la cananea Tamara, che si fa passare per meretrice, onde giacere col suocero in un rapporto incestuoso (Genesi 38); la cananea Raab che si prostituisce in casa propria (Giosuè 2); la moabita Rut, adescatrice di uomini, ma anche proclive all'omofilia, per il suo legame con Noemi (Rut), e, infine, Betsabea, l'adultera hittita, che dopo aver tradito il marito Huria con David, acconsente all'uccisione del coniuge per unirsi definitivamente al re

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)