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venerdì 24 maggio 2013

I miracoli di Gesù nel Vangelo di Giovanni. (Parte terza) 42


Giovanni riporta nel suo Vangelo solo tre dei maggiori miracoli raccontati dai sinottici, per altro esagerandoli, e ne aggiunge altri quattro, davvero grandi, ma totalmente ignoti ai suoi predecessori. Il primo riguarda la trasformazione dell’acqua in vino durante le Nozze di Cana (Giovanni 2, 1 sgg.). È il miracolo inaugurale, un «miracolo di lusso» per altro, come scrive poeticamente lo scrittore cattolico Daniel-Rops (Jesus, 228). La cosa più incredibile di questo miracolo è che il Gesù giovanneo crea da sei a settecento litri di vino, come risulta inequivocabilmente dal suo Vangelo (Giovanni 2, 6 sg.6). Non vi dico l'imbarazzo degli esegeti di fronte a questa esagerata quantità e le loro patetiche contorsioni per rimpicciolirla.

Segue il miracolo sulle rive del lago di Betsaida: la guarigione dell’uomo infermo da 38 anni, che a dimostrazione della sua ritrovata salute si carica in spalla il lettuccio e se ne va (Giovanni 5, 1 sgg.). La qual cosa ricalca esattamente una storia pagana, narrata 300 anni prima da un’iscrizione di Epidauro, nella quale Mida,il miracolato, dopo la guarigione prende su il lettuccio e se ne va con le proprie gambe. 

 Poi, l’evangelista ci offre la guarigione del cieco dalla nascita, ignorata dai sinottici (Giovanni, 9, 1 sgg.) e, infine, a coronamento del tutto, la resurrezione di Lazzaro, già in via di putrefazione: «egli ormai puzza» (Giovanni 11, 1 sgg.). È davvero assai sconcertante che tutti e tre gli evangelisti precedenti omettano completamente questo miracolo particolarmente grandioso, operato per giunta davanti agli occhi di tutti.

Qui dobbiamo sottolineare il processo di ingrandimento delle resurrezioni evangeliche. In Marco, Gesù salva la figlia di Giairo sul punto di morire. Infatti, Gesù dice: «La fanciulla non è morta, dorme soltanto» (Mc. 5,39). In Luca, che scrive molto dopo, il risveglio del giovinetto di Nain, avviene dopo che è morto già da tempo, tanto che Gesù lo incontra durante il seppellimento (Lc. 7, 11 sgg.). Infine il quarto Evangelista ci parla di questo Lazzaro che giace già da quattro giorni nella tomba, quasi in putrefazione, e, nonostante ciò, riesce a resuscitarlo, rendendo così il miracolo più grandioso.


2 commenti:

  1. La risurrezione di Lazzaro realizza la profezia di incredulità contenuta nella precedente parabola di Lazzaro e il ricco epulone e determina contemporaneamente la futura morte e risurrezione di Gesù in un processo ricorsivo, speculare che si incontra anche in altri punti del Vangelo. Cfr Ebook (amazon) di Ravecca Massimo: Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo.

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  2. QUANDO IL MAGO ILLUSIONISTA SI ESIBISCE IN TRUCCHI STRAORDINARI , IL PUBBLICO CHE ASSISTE, NON SI SA PERCHE'RACCONTA POI ESAGERANDO O FALSANDO QUELLO CHE HA VISTO, QUESTO SUCCEDE AI TEMPI NOSTRI , IMMAGINATEVI DUEMILA ANNI FA . I TRUCCHI FAVOLOSI MIRACOLOSI STRAORDINARI CHE OGGI SI POSSONO FARE CON LE TECNICHE MODERNE , NON ESCLUSO LA RESURREZIONE LA GUARIGIONE , LA MOLTIPLICAZIONE LE APPARIZIONI, LE SPARIZIONI E TANTI ALTRI FENOMENI
    GESU' CRISTO SE LI POTEVA SOLO SOGNARE. CON QUEI RACCONTI MESSI IN BOCCA AL FANTASIOSO CRISTO, DETTI DA PERSONE IGNORANTI PRIMITIVI , CON CULTURA DELLA PIETRA LA CHIESA E' RIUSCITA A CREARE UN IMPERO BASATO SULLA STUPIDITA' DEI CREDULONI. MAGO PROF. SILVA

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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)