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martedì 7 maggio 2013

Il Vangelo di Giovanni (Quarta parte) 37


Non solo i molti episodi citati in precedenza ma anche molte affermazioni del quarto Evangelista sono assolutamente inconciliabili coi Sinottici. Nei Sinottici Gesù chiama i suoi primi discepoli dopo l’arresto del Battista, in Giovanni prima (Cfr. Mc. 1, 14 con Jh. 1, 35 sgg.); nei Sinottici li chiama in Galilea, in Giovanni nella Giudea; nei Sinottici li incontra mentre pescano sul lago di Genezareth, in Giovanni sono discepoli di Giovanni il Battista (Cfr. Mc. 1, 16-20; Mt. 4,18-22; Lc. 5, 1-11; Jh. 1, 35-51); nei Sinottici Gesù sceglie prima di tutti Pietro e Andrea, in Giovanni prima un anonimo e Andrea, quindi Pietro (ibid.).

Secondo Marco, Gesù avrebbe iniziato la sua attività pubblica dopo l’arresto del Battista da parte di Erode; nel Vangelo di Giovanni egli ha per qualche tempo operato insieme a lui (Cfr. Mc. 1, 14 con Jh. 3, 22 sgg. e 4,1). Un evento tanto clamoroso come la cacciata dei mercanti che l'avevano trasformato in una "spelonca di ladroni (Marco 11,17), che in Matteo e Luca si verifica il primo giorno dopo l’ingresso di Gesù in Gerusalemme, in Marco il secondo giorno, e in ogni caso, in tutti i Sinottici, verso la fme della sua attività pubblica, in Giovanni accade all’inizio di essa.

Diversamente dai Sinottici, Giovanni afferma che Cristo cacciò dal tempio anche pecore e buoi, ma nel Tempio non si vendeva affatto bestiame, ma solo colombe! L’unzione di Gesù in Betania costituisce in Marco la conclusione della sua opera in Gerusalemme, in Giovanni, invece, accade prima del suo ingresso in questa città.

Gesù mantiene celata la sua missione messianica in Marco fino all’interrogatorio davanti al Sommo sacerdote, in Giovanni appare come Messia già nel primo capitolo, e pretende inoltre di essere riconosciuto tale dappertutto.

Nemmeno sulla data della crocifissione Giovanni si trova d’accordo coi Sinottici. Secondo costoro Gesù muore dopo aver festeggiato, il giorno prima, il banchetto pasquale coi discepoli, il 15 Nisan; secondo Giovanni viene crocifisso già prima della Pasqua, il 14 Nisan.

Nei Sinottici, che indicano solo una festività pasquale, l’uscita in pubblico di Gesù abbraccia un anno, un lasso di tempo che, data l’inaffidabilità della loro cronologia, non può essere determinata con certezza, ma che tuttavia appare assai verosimile; per Giovanni, invece, nel quale si riscontrano due, forse tre differenti celebrazioni pasquali l’attività pubblica di Gesù durò almeno due anni, o anche tre, come ritennero già Origene e Gerolamo.

Origene ci informa poi del fatto che, di fronte alle lampanti contraddizioni fra la tradizione sinottica e quella giovannea, molti cristiani giudicarono falsi i Vangeli, abbandonando la fede in essi. Ciononostante il grande scrittore ecclesiastico li esorta a ricercare il loro vero significato spirituale e ad attenervisi, anche nel caso acclarato di un errore storico.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)