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venerdì 18 ottobre 2013

La resurrezione di Cristo (Ottava parte) 80

L’ipotesi che le apparizioni del Risorto siano state un’esperienza soggettiva, un evento puramente spirituale nelle anime dei discepoli, è molto antica, perché è già presente nella cristianità primitiva, anche in ambiti sicuramente ecclesiastici. Dopo il teologo e filosofo David Friedrich Strauss tale supposizione viene sostenuta nella sua versione moderna da molti teologi, i quali affermano che non fu il Risorto a originare la credenza nella Resurrezione, bensì la ben più antica credenza nella Resurrezione a generare le visioni del Risorto.

In effetti, il Nuovo Testamento contiene numerose attestazioni della disposizione visionaria dei Discepoli e l’uomo antico non sempre era in grado di distinguere fra il reale e l’immaginario e persino le visioni oniriche avevano per molti il valore di una realtà effettuale e oggettiva.

I fautori dell’ipotesi della visione, inoltre, possono contare su un «testimone della corona» del calibro di Paolo, che nella Prima Lettera ai Corinzi (15, 3 sgg.), la più antica notizia cristiana dell’evento, egli parla delle apparizioni a Pietro, a Giacomo e agli Apostoli con le stesse parole, con le quali descrive l’apparizione da lui avuta sulla via di Damasco, equiparando l’esperienza personale, di natura sicuramente visionaria, a tutte le altre esperienze della Resurrezione. Gli Apostoli, dunque, secondo Paolo, videro il Signore solo in modo visionario, come era accaduto a lui stesso.



Maurice Goguel mostra quanto appaiano pressoché penose agli occhi della teologia critica le notizie evangeliche della Resurrezione di Gesù e dell’Ascensione, tanto che sarebbe forse meglio che vi sorvolassero: «Miracoli di tal fatta rivestono un’importanza fondamentale per la storia della Cristianesimo, ma non ne hanno alcuna per la storia di Gesù».

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)