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martedì 1 ottobre 2013

La resurrezione di Cristo (Terza parte) 75

Una altrettanto sconcertante serie di contraddizioni notiamo poi a proposito della storia dell’Angelo. In Marco le donne lo incontrano nel sepolcro; in Matteo davanti, sopra la pietra rovesciata; in Luca, in un primo momento, non è né dentro né sopra, ma subito ne compaiono due, che si materializzano improvvisamente accanto alle donne. Anche nel Quarto Vangelo gli Angeli sono due, ma se ne stanno di già seduti in attesa sul sepolcro.

A proposito degli angeli cristiani c'è da rilevare che la Chiesa per lungo tempo ne condannò il culto. Il Sinodo di Laodicea (intorno al 360) lo dichiarò «pratica superstiziosa», e in effetti la credenza in una schiera di angeli è solo la deformazione di un antico politeismo. Anche «l’angelo custode», invenzione che accompagna ogni bambino cattolico, presente in Matteo, era già ben noto agli Assiri e ai Babilonesi, che raffiguravano i loro Angeli esattamente come faranno poi i cristiani. Nell’Ebraismo furono forniti di ali solo dietro influsso pagano, se è vero che nel Primo libro di Mosè essi avevano ancora bisogno di una scala per i loro viaggi fra cielo e terra. Ma la Chiesa stessa, in verità, non sempre è riuscita a fare chiarezza circa le innumerevoli classi di Angeli.

Alcuni autori hanno collegato la storia del sepolcro vuoto, con l’opera di Caritone “Cherea e Calliroe”, romanzo ampiamente allora diffuso e letto, che ha influenzato notevolmente l'opinione pubblica del tempo ed evidentemente anche gli Evangelisti. Nel III libro Cherea si reca di buon mattino presso la tomba di Calliroe, al colmo della disperazione, ma ecco che la pietra tombale giace rovesciata al suolo e l’ingresso è libero. Spaventato, Cherea non osa entrare; altri accorrono, anch’essi pieni di paura, finché uno si decide ad entrare e vede il miracolo: la defunta non c’è, il sepolcro è vuoto. Allora anche Cherea si fa avanti, e constata che l’evento incredibile è davvero accaduto.



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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)