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martedì 1 luglio 2014

Nella Seconda Lettera ai Tessalonicesi Paolo rimanda la Parusia a fine die. 153

A poco a poco, col passare degli anni, la speranza di Paolo nell'imminente arrivo della Parusia svanì, e la delusione fu accelerata dalla morte di molti cristiani, ai quali aveva solennemente promesso che sarebbero vissuti fino all’arrivo del Signore. E allora giustificò i casi di morte non previsti assicurando che anche i fratelli defunti sarebbero subito risorti all’arrivo del Cristo e con lui saliti al cielo, mentre tutti i defunti del passato avrebbero dovuto attendere fino alla resurrezione finale.


Ma alla fine lasciò perdere del tutto tale credenza originaria. La Seconda Lettera ai Tessalonicesi, infatti, riguardo alla Parusia dice esattamente il contrario di quanto era stato affermato nella prima. In essa anziché condannare ogni calcolo apocalittico, Paolo prende posizione contro l’idea di un immediato ritorno di Gesù.

Se. Infatti, nella Prima lettera egli dichiarava che quel giorno era inatteso e giungeva improvvisamente, come un ladro nella notte, nella Seconda comunica ai destinatari l’esistenza di tutta una serie di tappe importantissime non ancora compiute che procrastinavano l'evento ( 2 Thess. 2, 3 sgg.). Inoltre, sconfessando la Lettera precedente, prega i confratelli, affnché non si lascino trascinare nella confusione ingenerata da un’epistola che «si millanta dovrebbe provenire dalla mia penna»! (2 Thess. 2, 2).

Evidentemente la Seconda Lettera ai Tessalonicesi si proponeva di svalutare e svuotare di significato la Prima, data la scarsissima credibilità dell'imminente avvento del Parusia ormai sconfessata dai fatti, e di abituare i fedeli all’inevitabile ritardo del ritorno di Cristo.


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)