Visualizzazioni totali

venerdì 17 ottobre 2014

La Chiesa cattolica si articolò sui riti delle religioni misteriche e sul modello giuridico dello stato imperiale. 178

In nessuna parte dei Vangeli sentiamo parlare di una comunità saldamente organizzata; parole come «Dove due o tre persone si riuniscono nel mio nome, ivi sono anch’io in mezzo a loro» (Matteo 16,20) sembrano addirittura escludere la costituzione di gruppi di una certa consistenza.

Fino al II secolo inoltrato non esistettero norme dottrinali fissate una volta per
tutte, non una comunità costituzionalmente strutturata e nemmeno un’organizzazione di carattere universale: c’erano soltanto piccole comunità in attesa del ritorno del Signore. Solo quando la speranza nella sua venuta svanì totalmente subentrò al suo posto la Chiesa e il cristianesimo si avviò ben presto in direzione di un crescente imborghesimento giuridicizzato.

Allora alle comunità fra loro giuridicamente indipendenti subentrò un sistema clericale minuziosamente regolato, una specie di sindacato della salvazione giuridicamente normato. Non fu più lo spirito profetico ad animare il missionariato, ma un’istituzione burocratizzata. Al posto dell’estasi primigenia subentrarono dottrine e regolamenti, la libertà originaria fu sostituita da una gerarchia, che introdusse nella cristianità una distinzione di gradi totalmente insensibile alle qualità religiose e morali dei soggetti.

Ne risultò un’imponente organizzazione minuziosamente articolata sui riti delle religioni misteriche, una costituzione ricalcata sul modello dello stato imperiale, un complicatissimo diritto ecclesiastico scopiazzato dal diritto latino, una teologia e una filosofia della Chiesa, nelle quali si attingeva a piene mani dalla tradizione pagana. Ebbero inizio una storiografia ecclesiastica, che imparò ben presto non solo a falsificare i racconti orali riferiti a Gesù ma anche a produrre testi zeppi di contraddizioni e incongruenza attribuiti agli apostoli analfabeti.



Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)