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martedì 28 ottobre 2014

Tertulliano (ca. 150-225) 181

È considerato uno dei Padri della Chiesa più importanti, una autentica pietra miliare di questa istituzione al punto che molti lo ritengono padre del cristianesimo occidentale e fondatore del cattolicesimo.

Figlio di un sottufficiale dell’esercito, prima di trasferirsi a Cartagine, fu un importante avvocato a Roma perché dotato di colorita eloquenza così come di tagliente cavillosità. Dopo la conversione al cristianesimo divenne ben presto il primo grande scrittore ecclesiastico del suo tempo e un duro polemista contro i primi eretici che stavano nascendo.

Tutti concordano nel riconoscere che fu l’inventore del concetto di Chiesa come istituzione e che fu il primo a dare alla fede un fondamento giuridico, travasando nella Chiesa occidentale l’intero edificio giuridico romano. Essa fu per lui non più solo un’organizzazione finalizzata alla salvazione, ma istituto giuridico, istituzione, disciplina, anzi «una formazione militare». Tuttavia Tertulliano non attribuì tale diritto al vescovo romano né ai vescovi in generale, ma contemporaneamente ai laici e al clero.

Coi suoi scritti esercitò un notevole influsso anche su eminenti teologi del periodo successivo: Cipriano, Agostino e Gerolamo, ai quali fornì gli spunti decisivi per la dogmatica cattolica e per la teologia morale. Le sue formulazioni dominano la dottrina trinitaria e la cristologia occidentali, la dottrina del peccato, della grazia, del battesimo e della penitenza.

Paradossalmente, Tertulliano non morì cattolico perché avendo riconosciuto il rischio della concezione della Chiesa istituzionale da lui stesso teorizzata, in età avanzata si allontanò dall’ortodossia, passando fra i Montanisti; e da implacabile persecutore di eretici si trasformò in eretico invasato, da difensore fanatico della tradizione ecclesiastica in suo accesissimo avversario. Il Padre della Chiesa Tertulliano si fece allora assertore dello spiritualismo carismatico e del sacerdozio laico, tipici del cristianesimo primitivo, entrando in asperrimo conflitto col vescovo di Roma.




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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)