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giovedì 9 aprile 2015

L'intrinseca vocazione teocratica della Chiesa Cattolica è stata perseguita ad oltranza da tutti i papi fino agli inizi del XX secolo. 207

Per la Chiesa Cattolica l'ideale supremo da essa perseguito fin dai primi secoli della sua nascita fu la teocrazia, cioè l'accentramento del potere politico e religioso nelle sue mani e la conseguente negazione di ogni forma di libertà. Il papato, difensore supremo di questo ideale teocratico, fino a tutto il XIX secolo, ha combattuto ad oltranza ogni anelito di libertà di pensiero, di parola, di ricerca scientifica, di evoluzione sociale e di libertà politica, sostenendo strenuamente l'assolutismo dei sovrani più retrivi.

Ci sono voluti secoli di lotte dure e spietate, contrassegnate da torture, roghi, condanne a morte e ignominie di ogni genere, per abbattere l'assolutismo politico e religioso e conquistare le più elementari libertà civiche. Lo Stato Pontificio, durato in Italia fino al 1870, oltre che teocratico, è stato il più arretrato, crudele e oppressivo d'Europa e ha represso, più di ogni altro, con il carcere e il capestro, ogni tentativo di democrazia da parte dei suoi sudditi.

Solo nel XX secolo la Chiesa ha accettato, obtorto collo, il consolidarsi della democrazia e del laicismo di Stato nel mondo occidentale, continuando a considerarli emanazioni sataniche e ad ostacolarli in tutti i modi. Infatti, non appena sono sorti dittatori di stampo fascista, come Mussolini in Italia, Hitler in Germania, Franco in Spagna, Salazar in Portogallo, Pinochet in Cile, Videla in Argentina ed altri sanguinari dittatori dell'America Latina, non ha esitato ad appoggiarli e a giustificare i loro crimini , considerandoli inviati dalla provvidenza divina, e ha subito stipulato con loro vantaggiosi concordati che offrivano alla Chiesa scandalosi privilegi. La complicità con i regimi fascisti è una macchia indelebile sulla storia della Chiesa.

A riprova di quanto la Chiesa sia implacabile nemica della libertà basti dire che lo Stato della Città del Vaticano, assieme ad altri Stati totalitari, non ha firmato la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Perché? Perché questa Dichiarazione riconosce ad ogni essere umano tutte le libertà e tutti i diritti civili, tra i quali anche il diritto di ciascuno di cambiare religione o di non averne alcuna. Vogliamo scherzare che la Chiesa autocratica e teocratica firmi una simile principio! Giammai. Rinnegherebbe se stessa e tutto il suo passato oscurantista.



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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)