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giovedì 12 novembre 2015

Maria Maddalena e il suo legame affettivo con Gesù. 236

Tra le discepole che seguivano costantemente Gesù durante il suo missionariato e che forse si prendevano cura della sua persona fisica e del suo sostentamento, Maria Maddalena è senza alcun dubbio la più importante sotto molti punti di vista. Ma nei Sinottici viene trattata con evidente, profondo imbarazzo, e la sua personalità viene contraffatta sia nel nome sia nei ruoli da essa svolti. Solo l'evangelista Giovanni, evidenzia senza remore il suo vero nome e adombra, con molta verosomiglianza, il fatto di considerarla la compagna o consorte di Gesù e la costante testimone della sua crocifissione e resurrezione .


Malgrado, però, le reticenze dei sinottici, le prove che evidenziano il rapporto affettivo tra Maria Maddalena e Gesù sono evidenti: l'assidua ospitalità notturna di Gesù nella sua casa di Betania (Luca 10,38; Marco 11, 11-20; Matteo 21,17); la risposta di Gesù a Marta che lamentava il fatto che Maria Maddalena non l'aiutava nei lavori domestici per stare ad ascoltarlo: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c'è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta» (Luca 10,42); l'esplicita affermazione di Giovanni che Gesù amava Marta, sua sorella (Maddalena) e Lazzaro (Giovanni 11,5) e, soprattutto l'unzione regale di Gesù in casa di Lazzaro da parte della Maddalena (Gv 12,1-3).


Altrettanto significativi sono gli episodi che dimostrano l'appassionata e struggente partecipazione della Maddalena al dramma della crocifissione. Infatti, essa è l'unica discepola di Gesù davanti alla croce, come evidenziano concordi gli evangelisti; è una delle due Marie che partecipano alla deposizione e che con Giuseppe d'Arimatea si prende cura del cadavere di Gesù. Infine, è il testimone fondamentale nel convalidare la resurrezione e l'ascensione di Gesù in cielo scoprendo la tomba vuota, vedendo il Risorto in due dei tre Vangeli in cui appare, avvertendo gli apostoli e il discepolo che Gesù amava (il fratello Lazzaro) della sparizione del cadavere di Gesù e, secondo Giovanni, comunicando agli apostoli l'ascensione . Ecco perchè non sono pochi quelli che ritengono che la resurrezione e l'ascensione siano soprattutto merito suo.


Un personaggio così importante e fondamentale, soprattutto a proposito della resurrezione, avrebbe dovuto avere nel Nuovo Testamento un rilievo di spicco. Invece, no, viene rappresentata con disagio e imbarazzo, considerata quasi uno scheletro nell'armadio. Perché? Perché facendo parte del cerchio magico di Gesù ed esercitando su di lui una certa influenza, probabilmente suscitò negli apostoli una forte ostilità, come viene attestato nei testi apogrifi, come Il Vangelo a lei attribuito, il Vangelo di Tommaso e il Vangelo di Filippo, tutti andati perduti (o meglio, fatti sparire dalla Chiesa) al pari degli altri Vangeli gnostici. In uno di questi: il Vangelo di Filippo, viene espressamente dichiarata la consorte di Gesù. Ecco, quindi, che la causa fondamentale che ha fatto oscurare questo importante personaggio fu il suo legame affettivo col Maestro, che lo avrebbe reso incompatibile con la sua natura divina e sotertica.


La Chiesa poi, nell'intento di confondere al massimo le acque nei suoi confronti, nel Concilio Vaticano II del 1969, contraddicendo papa Gregorio Magno che in un’omelia del del 591 aveva riconosciuto l’identità delle tre Marie collegabili a al nome di Maddalena ha scisso questo personaggio in tre diverse figure: quella a cui Cristo appare dopo la resurrezione, la sorella di Marta e di Lazzaro e la peccatrice dai sette diavoli. Con ciò mostrando la sua chilometrica coda di paglia.


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)