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giovedì 9 giugno 2016

Il sincretismo del cristianesimo ha incorporato il mondo religioso e filosofico del suo tempo. 264

Come dimostrato nei post precedenti, il cristianesimo, consapevolmente o inconsapevolmente, incorporò le esperienze religiose e filosofiche del suo tempo costituendo una sintesi, per il mondo antico, estremamente attraente, di vecchio e di nuovo.

Dai culti misterici trasse la mistica sacramentale e dalla filosofia pensieri e metodi speculativi per cui la fede cristiana, vista nel suo complesso, era molto simile a quella pagana. Già più di un secolo fa lo svedese Martin Persson Nilsson, prof. di archeologia classica e storia dell'arte antica nell'università di Lund, nonché studioso della religione preellenica, greca ed ellenistica, aveva chiaramente dimostrato che risultato finale tra cristianesimo e paganesimo «non sarebbe stato granché differente, se avesse vinto il paganesimo».

E nel 1840, un altro storico delle religioni, Henry Hart Milman, autore del libro "Storia della cristianità sotto l'impero" aveva suscitato grande notorietà, affermando: «Su questo punto si è tutti d’accordo: nelle filosofie e nelle religioni pagane si può ritrovare gran parte di ciò che comunemente è ritenuta una verità cristiana».

In polemica con questa affermazione il celebre cardinale inglese John Henry Newman, beatificato da papa Benedetto XVI, tentò di ribaltare il concetto affermando: «Milman ne trae questa conclusione: “Giacché tutto ciò si trova presso i pagani, allora niente di tutto ciò è cristiano”. Noi, al contrario, preferiamo evincere quanto segue: “Tutto ciò è cristiano, e dunque nulla di questo è pagano”»

Ma alla fine la Chiesa, facendo di necessità virtù, fu costretta a riconosce che la sua cattolicità onnicomprensiva di un universalismo che abbraccia il mondo intero, è una derivazione da quasi tutte le specie di religiosità che la precedettero. D'altra parte anche l'Islam e il Buddhismo incorporarono al loro nascere il mondo religioso circostante e attuarono un analogo sincretismo, benché non in forma così marcata come il cristianesimo.



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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)