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giovedì 29 dicembre 2016

La prima persecuzione contro i cristiani fatta da Nerone fu un fatto storico o una colossale bufala inventata dalla Chiesa? Quinta parte. 290

E allora, come concludiamo questa indagine sull'eccidio di cristiani fatto da Nerone e strombazzato da storici fasulli, da romanzieri di infimo livello (vedasi il "Quo vadis" di Henryk Sienkiewicz) e da plateali e colossali opere cinematografiche? Riconoscendo che, di sicuro, il brano XV.44 degli Annali è stato interpolato ed è quindi falso.

Già a partire dall'Illuminismo, e in particolare da Voltaire (1775), era iniziata a circolare la voce che alcune parti degli Annali di Tacito fossero un clamoroso falso, facendo riferimento ad argomentazioni storiche (incongruenze con Svetonio e Plinio il Vecchio) e filologiche (incoerenze stilistiche col Tacito delle Historiae).

Ma a sostenere con vigore questa ipotesi fu John Wilson Ross che nel 1878 pubblicò a Londra il libro «Tacitus and Bracciolini, the Annals Forged in the XVth Century» nel quale dimostrò che fu l'umanista italiano Poggio Bracciolini, segretario di papa Martino V e amanuense prolifico e disinvolto (1380-1459), a falsificare gli Annali nel 1429. Come? Inserendo, quasi alla lettera, un passo di un certo Sulpicio Severo (IV secolo) che nella sua “Historia Sacra” (II-29), considerata al suo apparire una raccolta di assurde invenzioni, aveva inventato per primo la persecuzione di Nerone.

E perché Bracciolini fece questa manomissione del testo di Tacito? Per confutare le contestazioni di quanti, durante lo Scisma d'Occidente che si era appena concluso, avevano sollevato dubbi sulla legalità di Roma come sede del trono di Pietro. Il martirio dell'apostolo cadeva a puntino e toglieva ogni pretesto.4

Dopo il Ross anche P. Hochart, storico francese, in uno studio rigoroso e approfondito del titolo: «La persécution des chrétiens sous Néron» (www.mediterraneeantique.info/ Rome/Hochart/Ner_0.htm), ed altri storici (J. Rougé, A. Drews e C. Saumang), adducendo argomentazioni storiche, filologiche e stilistiche, nonché evidenziando come Tacito descriva in modo contraddittorio il comportamento di Nerone durante l'incendio, confermarono l'interpolazione degli Annali.
Ma tuttora per il mondo cattolico non esiste alcun dubbio sulla veridicità della persecuzione neroniana e i testi scolasti e il popolo bue continua a crederla dogmaticamente.


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)