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martedì 21 marzo 2017

121– Il falso Jahvè. Fine d'Israele 4

La fede nella resurrezione dei morti poneva in maniera più radicale il problema della giusta retribuzione. Di fronte al sacrificio di tanti ebrei martiri uccisi dai seleucidi, Jahvè, il Dio della giustizia, sarebbe intervenuto nel giorno finale dell'apocalisse, facendoli risorgere dalla polvere come uomini integri (carne ed ossa) e non soltanto come anime, e li avrebbe restituiti a una nuova esistenza terrena, questa volta eterna. I giusti sarebbero risorti nello splendore del firmamento, i loro persecutori nella vergogna eterna (Daniele 12,2/3).
Questo Libro di Daniele è l'unico documento incontestato relativo a una resurrezione dei morti nell'intera Bibbia ebraica. Così, nel secolo e mezzo che precede la nascita di Cristo, la fede nella resurrezione prese a diffondersi nell'ebraismo. Questa teoria , accettata dai cristiani, nel mondo ebraico fu accolta con favore soltanto dai farisei e recisamente negata dai sadducei, cioè dalla casta sacerdotale.


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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)