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giovedì 23 marzo 2017

Il dogma mariano della perpetua verginità di Maria, assente nella Historia di Eusebio. 302

Molto importanti furono le conseguenze del dogma mariano riguardante la perpetua verginità di Maria, riconosciuta come madre di Gesù Cristo unigenito, decretato nel Concilio di Costantinopoli del 381 d.C. il cui dettato entrava in contrasto con i vangeli preesitenti in uso fino al allora ma del tutto privi della "Natività" e relativa "Teotòkos" (Madre di Dio) e che documentavano l'esistenza di fratelli carnali di Gesù in base alla dottrina cristiana ariana, dichiarata eretica dopo quella data.

Quindi un secolo dopo la morte di Eusebio la Chiesa operò una successiva evoluzione teologica della “SS. Beata Maria”, dichiarata Madre di Gesù Christo unigenito nel Concilio di Costantinopoli del 381 e poi Madre di Dio - super vergine prima, durante e dopo il parto, nel Concilio di Efeso del 431 d.C. Dopo tali Concili gli evangelisti Matteo e Luca dovettero rivedere i loro vangeli inserendovi la "Natività" e il neonato dogma della "Theotókos" (Θεοτόκος) "Madre di Dio" (Lc 1,43), in modo che la "volontà dell'Altissimo" venisse riconosciuta a Efeso. Fu così che ebbe inizio il culto mariano della nuova divinità, opportunamente mutuato dalla Dea Iside egiziana, dalla Dea Cibele e dalla Dea Artemide,chiamata "Mater Magna" dai Romani, quindi adattato al nuovo Credo. In particolare il culto popolare di Artemide era rappresentato ad Efeso da un imponente Tempio dedicato alla Dea, e in tal modo fu soppresso definitivamente e dedicato a Maria.

Perché il Concilio fu convocato proprio ad Efeso? Perché secondo la tradizione allora diffusissima ed accettata unanimamente da tutti i cristiani Maria, "Mater Dei", andò ad abitare ad Efeso assieme a Giovanni, l'apostolo "prediletto del Signore". La qual cosa, però, stando alle Lettere di Paolo, risulta del tutto infondata. Nella sua lunga Lettera "Agli Efesini", Paolo di Tarso non fa alcun cenno della residenza, in quella città, del “discepolo che Gesù amava” e della “Madre di Gesù unigenito”, pur essendosi egli recato personalmente ad Efeso nel 53 d.C. assieme ai giudei convertiti, Aquila e Priscilla. In Efeso, una città di 250.000 abitanti, capitale romana della Provincia d’Asia, il super apostolo Paolo si era trattenuto due anni e, secondo gli Atti degli Apostoli che hanno un po' troppo esagerato la cosa, vi fondò la Chiesa di Cristo convertendo tutti gli abitanti, nessuno escluso (At 19,11-12).

Ma a lui, l'apostolo dei Gentili, la nuova super Dea cristiana, Maria Vergine, in quei due anni, gli è rimasta totalmente sconosciuta e altrettanto sconosciuto gli è risultato Giovanni, l'apostolo "prediletto del Signore" che ivi dimorava con Maria. Questo per dimostrare come tutto quanto ci viene tramandato dai documenti del cristianesimo primitivo sia del tutto privo di congrui riscontri e di palese discordanze.

Quattro secoli dopo il Concilio di Efeso del 431, il Patriarca di Costantinopoli, Niceforo I (758-828), possedeva ancora la copia di un vangelo di Matteo in aramaico e ne confrontò la lunghezza con il Matteo canonico, constatando che nel primo risultavano 300 righe in meno. L'osservazione fatta dal Metropolita nella sua "Sticometria", denunciava l'assenza della “nascita verginale” nel vangelo primitivo di Matteo, non ancora inventata ma successivamente “introdotta” insieme alla Eucaristia (in quanto entrambi culti pagani e quindi esclusi dal Vangelo ebraico). Ciò spiega perchèé gli Ebrei cristiani (messianisti), e le rispettive sette dei Nazirei e degli Ebioniti (i Poveri) non riconoscevano i vangeli canonici .



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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)