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venerdì 6 marzo 2015

32 -“L'invenzione del cristianesimo” - Parte prima. Considerazioni finali su Gesù.

Nelle pagine precedenti abbiamo delineato la figura e l'opera del Gesù storico, mettendo in evidenza le sue aspirazioni regali e messianiche e i suoi stretti legami con gli esseni di Qumran.
Abbiamo denunciato le grossolane manipolazioni che sono state operate sulla sua nascita, sul suo luogo di provenienza, sulla sua famiglia. Abbiamo dimostrato l'appartenenza degli apostoli alla setta degli zeloti. Infine, abbiamo chiarito che la condanna a morte per crocifissione non dipese da motivi religiosi ma squisitamente politici.
Contro queste conclusioni, basate su dimostrazioni chiare ed evidenti, derivate dagli stessi testi canonici, la Chiesa si è sempre battuta, usando ogni mezzo a sua disposizione per depistare la verità storica e sostituirla con la sua verità di regime.
La messianicità di Gesù e dei suoi discepoli, però, come abbiamo visto, è documentata nei Vangeli in modo schiacciante, nonostante i molteplici tentativi per occultarla.
A conclusione del presente capitolo la vogliamo rapidamente riepilogare:
1. l'annunciazione e la genealogia di Gesù in Matteo nelle quali viene proclamato il suo ruolo davidico e regale;
2. la mitica strage degli innocenti ordinata da Erode per eliminare l'annunciato concorrente al trono d'Israele e la conseguente fuga di Gesù in Egitto per sfuggire alla morte;
3. il battesimo di iniziazione essena, somministrato da Giovanni Battista, durante il quale Gesù viene proclamato il Messia che doveva venire per raccogliere il grano e bruciare la pula, cioè a restaurare il Regno di Dio e a dare inizio all’èra messianica.
4. l'ingresso trionfale a Gerusalemme, alcuni giorni prima del suo arresto, durante il quale Gesù viene osannato come il figlio di David e il nuovo re d'Israele;
5. la cacciata dei mercanti del Tempio come profanatori, vero atto di guerriglia di stampo esseno-zelota;
6. l’unzione di Gesù come Messia per opera di Maria di Magdala nella casa di Betania;
7. le parole del sommo sacerdote Caifa sul coinvolgimento politico di Gesù;
8. l'invito di Gesù agli apostoli, alla fine dell'ultima cena, di procurarsi delle armi;
9. il tentativo di opporsi all'arresto con l'uso delle armi da parte di Pietro;
10. l'arresto di Gesù per mano di una coorte romana di 600 soldati;
11.le ammissioni esplicite dello stesso Gesù, in risposta alle domande di Caifa, di essere il Messia e il re d'Israele;
12. le accuse a Gesù dei giudei davanti a Pilato di istigazione alla ribellione, del rifiuto di pagare i tributi a Cesare e di essersi proclamato re d'Israele;
13 la toga rossa e la corona di spine fatta indossare dai soldati a Gesù per irridere la sua pretesa regalità;
14. la condanna alla crocifissione, pena riservata ai ribelli politici;
15. la scritta sulla croce "Gesù, re dei Giudei" fatta mettere da Pilato, come causa della condanna;
16. la concomitante condanna, accanto a Gesù, di due personaggi, quasi sicuramente coinvolti nella guerriglia antiromana, perché crocifissi per ribellione politica;
17. l'esecuzione di Giuda, karakirizzato secondo la prassi degli zeloti;
18. le ripetute attribuzioni della regalità di Gesù nei Vangeli (sei in Marco, cinque in Matteo, due in Luca e otto in Giovanni) e quelle della sua discendenza davidica (una in Marco, sette in Matteo e una in Luca);
19. la lapidazione di Giacomo, fratello di Gesù, perché lo aveva osannato come figlio di David e re d'Israele.
Nei prossimi capitoli vedremo la trasformazione del Gesù storico (il “Jeoshua ha Nozri”), da fallito Messia d'Israele, a risorto Messia Martirizzato, assiso alla destra del Padre e destinato, secondo la profezia di Daniele, a tornare quasi subito dal cielo per riscattare definitivamente Israele.
Esamineremo così la seconda metamorfosi di Gesù che fu all'origine dei cristiano-giudei della Chiesa di Gerusalemme, guidati da Giacomo, fratello del Signore, e dei cristiano-ellenisti del primo Paolo.
La definitiva trasformazione teologica di Gesù in “Nostro Signor Gesù Cristo”, Figlio di Dio, immolatosi per la salvezza spirituale dell'intera umanità, come oggi è ritenuto dall'intero mondo cristiano, e attuata da Paolo e i suoi seguaci, sarà esaminata nella terza parte.    

1 commento:

  1. Per favore, chiedo la rimozione dei commenti pubblicati alla pagina:

    http://impegno-laico.blogspot.it/2011/05/il-maxiscandalo-di-don-riccardo-seppia.html

    in quanto diffamatori.
    Grazie
    Gabriele Silvagni

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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)