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giovedì 25 giugno 2015

Fino al II secolo il battesimo veniva somministrato in modo semplice e senza una specifica preparazione. 218

Inizialmente il battesimo cristiano si differenziava da quello pagano sia per una maggiore semplicità, sia perché non necessitava di una preparazione particolare. Lo deduciamo dagli Atti degli apostoli nei quali si narra che l'apostolo Filippo, dopo aver incontrato sulla strada da Gerusalemme a Gaza un funzionario della corte etiope e avergli spigato i rudimenti della nuova religione, subito costui decise di battezzarsi. «E proseguendo il cammino giunsero dove c’era dell’acqua; e il cortigiano disse: “Qui c’é dell’acqua! Che cosa impedisce ancora il mio battesimo?”». E immediatamente li vediamo entrambi nell’acqua, intenti a compiere l’atto salvifico.

Ma a partire dal II secolo le cose cambiarono totalmente. Scopiazzando le religioni misteriche, il battesimo cristiano venne allora preceduto da un’istruzione specifica e da un periodo di preparazione, cioé da un catecumenato, che in talune comunità durava quaranta giorni, in altre fino a tre anni. Il rito battesimale era poi accompagnato da un ricco cerimoniale consistente in esorcismi quotidiani, squilli, segni di croce, offerte di sale consacrato e altre stravaganze, sempre di derivazione pagana, come l’unzione del capo o addirittura di tutto il corpo con olio, l’offerta di ceri accesi, di latte e di miele

E, sempre imitando le religioni misteriche, non mancavano lunghi digiuni e orazioni. Cinque giorni prima del battesimo si doveva prendere un bagno, tre giorni prima bisognava digiunare in modo particolarmente rigido e l’ultima notte era consacrata alla veglia. Come nel culto di Iside, anche il battezzatore era tenuto al digiuno e doveva decidere quando il battezzando era maturo per il rito. Come nella religione mitraica, il battesimo aveva solitamente luogo all’inizio della primavera (intorno alla Pasqua) e come nel rito eleusino od orfico anche in quello cristiano il battesimo per immersione prevedeva che il catecumeno fosse per lo più nudo.

Come nel culto di Iside, in un primo momento il luogo poteva essere qualsiasi fiume, sorgente o spiaggia; poi fu utilizzato un edificio apposito, il battistero, che aveva a sua volta un modello un po’ più semplice nelle costruzioni erette al medesimo scopo presso sorgenti o canali dai fedeli delle religioni misteriche, soprattutto di Mitra, nei cui templi c’era persino una specie di acquasantiera.
Il candore dell’abito battesimale imitava la mistica dell’Ellenismo, nella quale il rosso e il bianco erano i colori più usati nell’abbigliamento in occasione di solennità misteriche. Nel IV secolo, infine, il sacramento diventò una festa di società, celebrata anche con epistole gratulatorie.


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)