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giovedì 18 giugno 2015

Il battesimo cristiano ricalca fin nei particolari i riti iniziatici delle Religioni Misteriche. 217

Il battesimo cristiano offre un parallelismo preciso con quello di origine pagana.
All’atto dell’iniziazione, consistente in un bagno per immersione, il pagano seguace dei Misteri viveva il destino del suo Dio (Attis, Dioniso, Mitra), la sua morte e resurrezione, esattamente come il cristiano all’atto del battesimo viveva la morte e la resurrezione di Cristo. Durante il battesimo i sacerdoti di Attis dicevano:
«Siate di buon animo, voi Misti! Come il Dio fu salvato, così nasce per noi la salvazione dal dolore».
E Paolo scrive: «Nel battesimo siete stati sepolti con Cristo, e in Cristo siete anche risorti... voi, che eravate morti per i vostri peccati... Dio ha vivificato con Cristo».
Tutta la teologia critica e la dottrina biblica extra ecclesiastica vedono qui un
Paolo che parla in strettissima dipendenza dal pensiero e dai modi espressivi delle
religioni misteriche. La concezione di fondo del battesimo cristiano quale «rinascita», era propria di tutti i culti religiosi precristiani. «Rinato in eterno» si definiva il seguace di Attis; «rinato» si chiamava colui che era stato redento da Iside e una fitta schiera di Misti della religione dionisiaca si autodefiniva «coloro che sono nati dal Dio». La «rinascita» era concetto comune anche ai Misteri di Mitra e alla mistica ermetica.

Secondo Paolo, il battezzando cristiano indossa Cristo come un abito:
«infatti voi tutti, battezzati in Cristo, avete indossato Cristo»; oppure, come scrive nella Lettera ai Romani: «Indossate il Signore Gesù Cristo» (Gal. 3, 272. Rom. 13, 14).

Questa immagine dell’indossare il Cristo» deriva dalla «mistica dell’abito» di
diverse religioni misteriche, particolarmente risaltata nei Misteri Eleusini o nel culto
di Iside, in cui il fedele indossava l’abito della divinità, diventando cosi immortale
egli stesso o addirittura divinizzato. Anche per Paolo il battesimo non è solo un atto simbolico, ma un’azione divinizzante assolutamente reale e sostanziale. Forse i cristiani paolini, come i battezzandi di Iside, indossavano un particolare abito battesimale. In ogni caso i cristiani vedevano nel loro battesimo nient’altro che un’iniziazione misterica collegandola fin dal principio a concezioni magiche, analogamente al carattere magico del sacramento pagano. Dopo il battesimo, per un certo periodo, non era lecito toglier via l’acqua battesimale né farsi il bagno o lavarsi per settimane.


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)