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giovedì 4 giugno 2015

Il Gesù dei Vangeli non battezzò nemmeno i suoi apostoli. 215

Il battesimo, considerato dalla Chiesa il sacramento fondamentale dei sette da essa istituiti, alcuni secoli prima del cristianesimo era in uso presso i pagani delle religioni misteriche ellenistiche assieme all'altro sacramento dell'eucarestia. Quindi fu dal cristianesimo platealmente scopiazzato in tutto e per tutto, salvo qualche modifica. Nel culto di Attis, ad esempio, veniva effettuato col sangue mentre invece nei Misteri Eleusini e Dionisiaci e nel Mitraismo con l'acqua. Anche presso la setta degli esseni si praticava il battesimo impartito con l'acqua del Giordano ma riguardava una piccola minoranza del popolo ebraico.


Stando ai Vangeli è assolutamente assodato che Gesù, dal quale dovrebbe derivare il battesimo cristiano, personalmente non compì mai questo atto, nemmeno nei riguardi dei suoi apostoli. Il Vangelo di Giovanni, che nel terzo capitolo fa a lui risalire il battesimo, nel quarto capitolo sostiene esattamente il contrario (Cfr. Giovanni 3, 22 sgg. Con 4,2). Gli altri tre evangelisti ignorano del tutto la cosa.


Ma nel Vangelo di Matteo gli apostoli ricevettero da Gesù il mandato di battezzare in nome della SS.Trinità. «E dunque, andate e insegnate a tutti i popoli e battezzateli in nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo...» (Mt. 28, 19). Questo passo fu considerato falso fin dai tempi dell’Illuminismo e oggi viene considerato tale da tutta la ricerca critica più moderna in base a due considerazioni inequivocabili. Anzitutto, al tempo di Matteo, nessuno era a conoscenza della Trinità, la cui formulazione avvenne soltanto nel IV secolo col secondo Concilio ecumenico del 381, che inserì il dogma della Trinità nel cosiddetto credo niceno-costantinopolitano.


In secondo luogo Matteo in questo passo si contraddice avendo scritto in precedenza, proprio nel suo Vangelo, che Gesù aveva esplicitamente vietato il missionariato presso i non ebrei. “Non andate tra i pagani e non entrate in nessuna città dei samaritani, ma andate piuttosto verso le pecore perdute della casa d'Israele.” (Matteo 10,5-6). E ancora: Gesù credendo «d’essere stato inviato solo alle pecorelle smarrite della casa d’Israele», aveva esplicitamente ordinato ai discepoli «Non percorrete la via che conduce alle genti pagane». La raccomandazione esplicita di non andare fra i pagani è autentica proprio perché contraddice la prassi missionaria dei cristiani. Concludendo, in nessun caso Gesù avrebbe dovuto ordinare agli apostoli il battesimo universale anche perché aveva loro profetizzato «Non sarete giunti alla fine delle città d’israele,che il Figlio dell’uomo sarà ritornato». Quindi questo mandato fu inserito surrettiziamente in ambiti ecclesiastici nel IV secolo per sancire una prassi perseguita ormai da molto tempo e per confermare a posteriori l’usanza cristiana del battesimo.


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)