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giovedì 9 luglio 2015

Che cosa differenziava il battesimo cristiano da quello pagano. 220

La derivazione del battesimo cristiano da quello pagano era talmente evidente anche ai primi cristiani che essi dovettero compiere incredibili contorsioni teologiche per difendersi dall'accusa di averlo copiato, tale e quale, dalle religioni misteriche.

Alla fine del III secolo Tertulliano, in un’opera specifica intitolata De Baptismo, ricorse ad una speculazione cosmologica sulla natura dell’acqua per giustificare come proprio questo elemento ebbe il dono di un compito così elevato. In primo luogo conclude che l’acqua è particolarmente antica, un’argomentazione che ritorna in altri Padri della Chiesa, tanto che il vescovo Cirillo di Gerusalemme dice lapidariamente: «Al principio del mondo c’é l’acqua, come al principio dei Vangeli il Giordano». Tertulliano continua dicendo che fu l’acqua a produrre i primi esseri viventi «cosicché non c’è nulla di straordinario se nel battesimo l’acqua possiede la capacità di dare la vita».

Ma soprattutto essa fu la sede primigenia dello Spirito, che la riscaldò - così si
esprime pittorescamente il dottore della Chiesa Basilio - come un uccello che covi
le proprie uova (in realtà si tratta della semplice trasposizione dell’idea orfica
dell’uovo cosmico covato dalla Fenice). Così, dunque, l’acqua venne santificata perché, come conclude Tertulliano, «ciò che serviva da sostegno si appropriò di quel che sopra vi aleggiava, la Sacertà», dalla qual cosa deriva senz’ombra di dubbio che l’acqua, santificata da ciò che è santo, ha ricevuto la forza di santificare a sua volta.

In realtà, dietro queste argute riflessioni si cela l’antichissima concezione pagana
e giudaica dell’energia misteriosamente purificatrice e santificante dell’acqua, specialmente di quella corrente, «vivificante», che si immaginava ricolma di energie divine, anzi, discendente dalla divinità stessa o da essa addirittura abitata. Per questo ad acque e fiumi si attribuiva energia terapeutica, non dimenticando di conciliare direttamente tali concezioni col monoteismo.

Ma, argomenta ancora il nostro battagliero Padre della Chiesa, non c’è differenza se uno, per essere battezzato, viene immerso in mare, in un lago, in una palude o in una vasca da bagno, nel Giordano o nel Tevere, perché ogni acqua possiede, in virtù dell’antica prerogativa della sua origine, la misteriosa efficacia di santificare mediante l’invocazione a Dio. Ma è soltanto questa invocazione a Dio, conclude Tertulliano, a determinare la differenza del battesimo cristiano da quello pagano. «Anche i pagani, privi di qualsiasi comprensione delle forze dello spinto, attribuiscono gli stessi effetti ai loro idoli. Solo che si ingannano con volgare acqua»



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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)