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giovedì 2 luglio 2015

Per i primi secoli il battezzando cristiano doveva essere adulto e veniva immerso nudo nell'acqua a similitudine dei pagani. 219

Per lungo tempo il battezzando dovette essere nudo, e un decreto ecclesiastico obbligava le donne a sciogliere le trecce per evitare che vi si celasse alcunché di «estraneo», eventualmente qualche demonio appostato a corrompere l’efficacia di quel bagno di «resurrezione».

Fu solo a partire dal XIII secolo che nell’occidente latino entrò in uso la semplice aspersione, prima consentita solo per i malati per i quali era consentito un baptismus clinicorum. Ma molti si rifiutavano di riconoscere come cristiani coloro che erano stati battezzati in questo modo. I peccati dovevano essere «lavati» completamente, e in mancanza di un detersivo efficace, occorreva abbondante acqua! Nella Chiesa greca, invece, il battesimo ha luogo ancor oggi mediante immersione.

Il ritorno di antichissime usanze pagane nel cerimoniale cristiano del battesimo
può essere dimostrato da un tratto caratteristico: in Egitto il sacerdote richiamava in
vita una statua ponendole saliva in bocca e soffiando nelle narici; in questo modo il
defunto nella statua poteva di nuovo respirare, parlare e mangiare: cominciava la
sua vita eterna. Questo rituale, col quale si vinceva la morte e si otteneva l’immortalità, viene riprodotto intatto nel battesimo cristiano, nel quale il sacerdote soffia sul battezzando, ponendo saliva sulle orecchie e sul labbro superiore. Il cristiano, che prima del battesimo è ancora «morto», tramite orecchie e bocca riceve la vita eterna, secondo l’uso della rivitalizzazione della statua egizia.



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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)