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giovedì 7 gennaio 2016

Nel cristianesimo primitivo l’eucaristia non veniva celebrata in modo unitario. 242

Le comunità cristiane primitive erano indipendenti e autonome le une dalle altre ed oltre a riferirsi a vangeli propri, spesso molto differenti tra loro, celebravano anche il rito eucaristico in modo diverso. Ad esempio, gli Acquari nordafricani, i Marcioniti e gli Encratiti celebravano l'eucaristia usavano solo il pane e l'acqua, sia per ragioni ascetiche, sia perché l’assunzione di vino di primo mattino era considerata sconveniente. Era anche diffusa una forma di eucaristia con l’utilizzazione di pane, d’acqua e di verdure. Addirittura i Montanisti la celebravano con pane e formaggio.

Quando la Chiesa si istituì in forma ufficiale, gli ingredienti eucaristici furono esclusivamente il pane e il vino, che i fedeli portavano da casa. Secondo un’usanza, testimoniata fin dai tempi di Omero, con la quale si riservavano agli dèi parti delle vittime sacriflcali, il pane veniva spezzato in un certo numero di frammenti da distribuire ai fedeli, ma alcuni di questi venivano posti da parte per Maria e per i Santi. La tradizione pagana era sempre presente nel rito cristiano.

Il digiuno preeucaristico, sempre praticato nei culti misterici e nel giudaismo, che attribuivano grande significato all'astensione dai cibi prima del servizio divino, a poco a poco si impose anche ai cristiani ma fu definito un dovere a partire dal Sinodo di Cartagine del 397.



La concezione di un’effettiva trasformazione delle sostanze del pane e del vino nel corpo e nel sangue di Cristo, cioé il pensiero ecclesiastico della transustanziazione, come vedremo nel prossimo post, era del tutto sconosciuta nel cristianesimo primitivo e diventerà dogma soltanto nel quarto Concilio Laterano nel 1215, sotto il Papato di Innocenzo III.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)