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martedì 8 marzo 2016

19– Il falso Jahvè. La religione popolare dell'antico Egitto. 3

Non ci troviamo di fronte, perciò, ad un perfido inganno ma ad un'istituzione inevitabile e necessaria ancorché fittizia. La verità senza veli doveva e poteva essere comunicata soltanto ai pochissimi destinati al comando politico e religioso. Solo queste persone potevano accedere ai grandi misteri. Scrive Plutarco in "De Iside et Osiride":
"Quando tra gli egiziani un re è scelto dalla casta militare, viene condotto immediatamente dai sacerdoti per essere istruito in quella teologia arcana che cela verità misteriose sotto la parvenza di favole oscure e allegorie. Per questo essi collocano sfingi davanti ai loro templi, per significare che la loro teologia contiene una certa saggezza arcana ed enigmatica" (Plutarco, De Iside et Osiride VIII, 354).
Ancora più chiare appaiono le affermazioni di Clemente Alessandrino.
"Gli Egizi non rivelano i loro misteri religiosi a tutti indiscriminatamente, né comunicano la conoscenza delle cose divine ai profani ma soltanto a coloro che sono predestinati alla successione nel regno e a quelli fra i sacerdoti che sono tenuti maggiormente in considerazione, in base alla loro nascita e qualificazione" (Clemente Alessandrino, Stromata V, 7,41,1).
Mosè, principe della corte del faraone e gran sacerdote di Eliopoli, era uno di quelle pochissime persone che erano state introdotte agli aporrheta (segreti soggetti alla massima riservatezza) che spiegavano l'origine del volgare politeismo e svelavano la dottrina dell'Unità. L'acquisizione della teologia dei grandi misteri presupponeva non soltanto un tirocinio di decenni, ma anche una gran forza d'animo e virtù in sommo grado.


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)