Visualizzazioni totali

martedì 17 maggio 2016

39– Il falso Jahvè. Il segno del Patto: la circoncisione 1

Abbiamo visto che col Patto dell'Alleanza Mosè aveva posto le premesse per avviare la sua schiera a diventare un popolo e una nazione.
Ora, se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete la mia Alleanza, voi sarete per me la proprietà tra tutti i popoli, perché mia è tutta la Terra. Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa. Queste parole dirai agli israeliti” (Esodo 19, 5-6).
Nella Bibbia la parola “Alleanza” (berit) compare 287 volte e diventa il concetto centrale di tutta la teologia israelitica con il significato di Patto esclusivo, indissolubile e vincolante tra Dio e il suo popolo. Con essa Israele diventa il popolo eletto, il popolo esclusivo di Dio e riceve, come ricompensa dell'assoluta fedeltà al suo unico Dio, il possesso perenne di un territorio.
Dopo la morte di Mosè, servo del Signore, il Signore disse a Giosuè, figlio di Nun, servo di Mosè: Mosè mio servo è morto; orsù, attraversa questo Giordano e tutto questo popolo, verso la terra che io do loro, agli Israeliti. Ogni luogo che calcherà la pianta dei vostri piedi ve l'ho assegnato, come ho promesso a Mosè. Dal deserto e dal Libano fino al fiume grande, il fiume Eufrate, tutto il paese degli hittiti, fino al mar Mediterraneo, dove tramonta il sole: tali saranno i vostri confini" (Giosuè I, 1-4).
Ecco quindi che per l'ebraismo il vincolo originario con la terra d'Israele "promessa in sposa" da Jahvè a Mosè e al suo popolo, diventa un fatto assolutamente essenziale. Ancora ai nostri giorni questa promessa biblica, frutto del genio politico-religioso di Mosè che, per trasmettere il monoteismo ad un popolo che lo professasse stabilmente l'aveva attribuita a Jahvè, rappresenta il principio di legittimazione religiosa della pretesa, da parte del popolo ebraico, di possedere la Palestina.


Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)