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giovedì 5 maggio 2016

Origene (parte prima) 259

Origene (185-254) fu il primo teologo cattolico nel pieno senso del termine e precursore della Scolastica. Figlio di un martire, già a diciott'anni coltissimo, diventò capo della scuola superiore alessandrina frequentata anche da pagani, e ben presto divenne celeberrimo in tutto il mondo di allora.

Porfirio, che assieme a Celso fu un implacabile polemista anticristiano, lo stimava moltissimo, riconoscendo che, pur essendo un nemico del paganesimo nella sua vita pratica, in teoria aveva del mondo e della divinità i concetti propri di un greco e affermando che per merito suo la filosofia greca era penetrata nella dottrina cristiana in modo ancor più ampio che con Giustino e Clemente.

Ancor oggi la moderna indagine teologica condivide la tesi di Porfirio in quanto il linguaggio di Origene, la sua metodologia, la formulazione del suo concetto di Dio, la sua cosmologia e la sua pedagogia furono tratti di peso da Platone, mentre alcuni aspetti fondamentali della sua dottrina del Logos e della virtù furono presi dagli Stoici. Anche i Peripatetici e il filosofo Posidonio influirono sulla sua antropologia e sulla sua filosofia della libertà.

Possiamo quindi affermare che attraverso Origene, la filosofia abbia ulteriormente trasformato, per non dire completamente oscurato, la semplice spiritualità del Vangelo La sua opera principale, Dei Princìpi (Peri archon), fondò praticamente la dogmatica ecclesiastica, che influenzò fortemente, capi esimi della Chiesa come Eusebio, Girolamo, Basilio, Gregorio di Nissa, Gregorio di Nazianzio.

Questo dottore della Chiesa fu incredibilmente fecondo e autore, tra lìaltro di un’opera in dieci volumi, Stromateis, nella quale, secondo il Vescovo Eusebio, «sottopose ad analisi tutte le asserzioni della nostra religione, provandole con Platone e Aristotele»! (Euseb., h.e. 6,24, 3). Origene quindi, in quest'opera andata perduta (o forse nascosta in qualche segreta dal Vaticano perché non totalmente ortodossa) preferiva rifarsi più all’Ellenismo che a Gesù cui era riservato un ruolo del tutto subalterno.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)