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venerdì 29 luglio 2016

60– Il falso Jahvè. Il sincretismo religioso in Israele prima della riforma di re Giosia 5

Abbiamo visto come Mosè fosse partito dal concetto del Dio Uno e Tutto, inteso come sublime divinità dei misteri. Non potendo, però, trasmettere al suo nuovo popolo questa sublime conoscenza, aveva dovuto ridurre la sua idea di Dio alla dimensione di una divinità tutelare, di un Dio nazionale e personale. D'altra parte, che ne avrebbero fatto i suoi ebrei di un Dio filosofico o di un Dio sublime, totalmente al di fuori della loro portata? Invece, con quel Dio nazionale, presentato come un condottiero sotto la cui bandiera poter creare uno Stato e conquistare una terra, avrebbero compiuto miracoli. Del Dio dei grandi misteri dunque Mosè si accontentò di salvare soltanto l'unicità e l'onnipotenza.
Quando il gruppo dell'Esodo, giunto nella terra di Canaan, fu spinto ad amalgamarsi alle altre tribù d'Israele ma dovette convivere, come le scoperte archeologiche ci indicano, con l'idolatria che ancora professavano. Per combatterla e per diffondere il culto del Dio unico dovette far leva sul concetto della potenza e dell'invincibilità del suo Dio Jahvè, presentato come il Dio degli eserciti, e sul Patto dell'Alleanza che elevava il popolo ebraico al rango di popolo eletto e gli assegnava per diritto divino il perenne possesso del territorio. Jahvè doveva diventare pertanto il cemento politico-religioso del futuro Israele. Tale ce lo rappresenta, infatti la Storia Deuteronomistica sia durante la conquista di Canaan, sia nel periodo che precedette la monarchia unita durante il quale era diviso in tribù governate dai Giudici.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)