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venerdì 13 gennaio 2017

102– Il falso Jahvè. Incongruenze storico-linguistiche dei testi biblici 5

Tra i libri del Pentateuco, il Deteronomio col suo messaggio e col suo stile caratteristico, non fu possibile ascriverlo né alla tradizione jahvista, né a quella eloista e si rivelò quindi un documento indipendente, chiamato "D". Furono trovati nel Pentateuco anche numerosi passaggi rituali che si riferivano al culto e alle leggi del sacrificio. Non potendo ascriverli alla fonte deuteronomica si arrivò a considerarli parte di un trattato, chiamato "P", o fonte sacerdotale. Quindi i primi cinque libri della Bibbia, come ora li conosciamo, sono il risultato di un complesso lavoro editoriale nel quale scribi, compilatori o redattori hanno combinate e messe in relazione tra loro, non troppo abilmente visti i doppioni, i triploni e le incongruenze, quattro fonti documentali principali: la javistica, la eloistica, la sacerdotale e la deuteronomica, collegandole tra loro da frasi di passaggio e digressioni redazionali che risultano evidenti. L'ultima di queste redazioni ebbe luogo in epoca postesilica.
Come abbiamo visto in precedenza il Deuteronomio presenta un messaggio e uno stile diversi rispetto alla tradizione jahvista ed eloista e, come si narra in 2 Re 22,8-23,24, fu la fonte ispiratrice della radicale riforma religiosa attuata da re Giosia. Gli studiosi hanno scoperto che i libri storici: il libro di Giosuè, il libro dei Giudici, i due libri di Samuele e i due libri dei Re, sono linguisticamente e teologicamente così legati al Deuteronomio da essere chiamati da essi "La Storia Deuteronomistica" tout court. Le più recenti scoperte archeologiche hanno fornito prove inequivocabili per affermare che l'attuale composizione della Bibbia abbia avuto luogo sotto la guida di re Giosia nel settimo secolo a.C. per poi essere ampliata durante l'esilio di Babilonia, e, infine codificata definitivamente dopo il rimpatrio a Gerusalemme e la restaurazione del secondo Tempio da Ezra.


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)