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giovedì 26 gennaio 2017

Un episodio significativo riferito da Eusebio di Cesarea. 294

Eusebio di Cesarea riferisce un episodio riguardante l'imperatore Massimino Trace (235-238), che serve ad illuminarci a proposito del clima di tensione creato dai cristiani. Questo imperatore, preoccupato per il diffondersi della nuova religione che riteneva nociva all'Impero, fece stampare e diffondere le memorie di Pilato (Acta Pilati), integralmente tratte dagli archivi imperiali, al fine di rendere evidente a tutti la pericolosità politica e sociale dei cristiani.

Pur essendone state create molte copie, distribuite anche alle scuole affinché gli studenti le conoscessero, di queste memorie di Pilato oggi non esiste traccia. Qualcuno, e non è difficile capire chi, ha provveduto a farle sparire perché forse davano una versione totalmente diversa della condanna di Gesù, rispetto a quella tramandataci dai nostri Vangeli. Probabilmente negavano tout court la crocifissione di Gesù o lo presentavano come un pericoloso zelota crocifisso per insurrezione.

Nessuno dei ben noti polemisti cristiani dell'epoca, sempre pronti a rintuzzare i pagani, osò contestarle nel merito. Ma se il rapporto di Pilato fosse stato utile al cristianesimo, magari collimando coi racconti evangelici della Passione, quanto lo avrebbe strombazzato la Chiesa, una volta raggiunto il potere, per documentare la reale esistenza di Gesù e il suo martirio.


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)