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martedì 27 settembre 2016

71– Il falso Jahvè. Lo scisma e la nascita dei regni di Giuda e di Israele 2

Stando alla Bibbia, da quando la monarchia si divise fino al periodo dell'invasione assira, i due regni di Giuda e d'Israele, adorarono divinità differenti e nel Regno del Nord furono fondati nuovi centri di culto in competizione col Tempio di Gerusalemme e improntati all'idolatria per cui gli abitanti delle regioni settentrionali dovettero scontare i loro peccati con la punizione estrema: la distruzione del loro Stato e l'esilio delle loro dieci tribù. Ma questa visione biblica, frutto della ricostruzione teologica fatta della Storia Deuteronomistica per giustificare le aspirazioni alla riunificazione finale di Giuda e Israele sotto la guida di Giosia, al lume dei documenti storici e delle indagini archeologiche che abbiamo visto in precedenza, risulta molto discosta dalla realtà storica effettiva. Non risulta, infatti, alcuna testimonianze archeologica convincente dell'esistenza storica di una monarchia unita avente il proprio centro in Gerusalemme e comprendente l'intera terra d'Israele. Al contrario le ricerche dimostrano che in Israele sono sempre esistite due entità distinte, di cui una, quella meridionale, isolata, povera e arretrata, legata ad una agricoltura di sussistenza e alla pastorizia fino al momento in cui, dopo il declino del regno settentrionale d'Israele e la fine della dominazione assira, si è avviata ad un rapido e spettacolare sviluppo, e l'altra, quella del nord, molti più sviluppata, più popolosa e più evoluta sotto tutti gli aspetti: economici, politici, culturali e delle relazioni internazionali. Perché allora i due libri dei Re declassano fino quasi all'abominio il più evoluto, ricco e prospero Regno del Nord e mettono alla gogna tutti i suoi monarchi che, al contrario, l'archeologia e i documenti storici, ci descrivono come saggi, munifici e accorti politici? Perché, per il Regno di Giuda, le tribù settentrionali erano accusate di una forte tendenza al peccato e all'idolatria. 

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)