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venerdì 30 settembre 2016

72– Il falso Jahvè. Lo scisma e la nascita dei regni di Giuda e di Israele 3

I Libri dei Re e delle Cronache sono concordi nell'affermare che Giuda rimase fedele a Jahvè, l'unico Dio degli ebrei, mentre Israele cominciò a venerare un altro Dio dal momento in cui si separò da Giuda.
A prima vista sembra che la Bibbia dica il vero. Infatti, il primo proclama del nuovo re d'Israele, Geroboamo, andò nella direzione di impedire al suo popolo di frequentare il Tempio di Gerusalemme, costruito da Salomone. Quindi ordinò la costruzione di due statue raffiguranti vitelli d'oro, che collocò nei templi a cielo aperto di Dan e Bethel, da lui prescelti come principali centri religiosi del paese. Ripristinò anche altri santuari sulle colline, le bomath, e istituì un nuovo corpo sacerdotale, diverso dai Leviti. Bethel, l'antico santuario eretto sul luogo dove Giacobbe aveva avuto la visione della scala celeste, diventò per Israele il centro cultuale più importante e si trasformò nel contro-Tempio di Gerusalemme.
Occorre tener presente, d’altra parte, che prima della costruzione del Tempio di Gerusalemme, quello di Bethel era stato ritenuto per generazioni il massimo santuario degli ebrei. Fu allora la contrapposizione tra Bethel e il Tempio di Gerusalemme a spaccare irreparabilmente i due regni, e il santuario di Bethel finì per essere odiato dal Regno di Giuda quanto il Tempio di Gerusalemme era detestato dal Regno d'Israele.
Salomone aveva chiamato il Tempio da lui costruito una nuova Bethel, intendendo che da allora sarebbe stato l'unico luogo dove Jahvè avrebbe abitato per sempre. Questo trasloco forzato e voluto da Salomone, soprattutto per motivi politici, cioè per accentrare nelle sue mani e nella sua capitale tutto il potere politico e religioso, suonò come un'assoluta bestemmia e un atto sommamente prevaricatorio per tutti gli israeliti legati alle antiche tradizioni.
Col passare del tempo la rivalità tra i due santuari si accentuò e si arricchì di reciproche accuse d'idolatria. Amos, un gran profeta di Giuda, così attaccò Bethel:
"Il Signore dice agli israeliti: «Cercate me, se volete vivere. Ma non cercatemi al santuario di Bethel… perché Bethel sarà distrutta. Cercate il Signore, se volete vivere». Se non lo cercate, egli si avventerà sui discendenti di Giuseppe. Come un fuoco divorerà gli abitanti di Bethel e nessuno potrà spegnerlo. (Amos 5,46).


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)