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venerdì 11 settembre 2015

82- “L'invenzione del cristianesimo” - Parte quinta. Il papato. 2

Un vero mandrillo fu anche papa Alessandro VI Borgia (1492-1503). Padre di quattro figli, diede il cappello cardinalizio a cinque suoi parenti, tutti di pessima fama, tra i quali il diciottenne figlio Cesare, ed ebbe una relazione incestuosa con la figlia Lucrezia. Con somma spudoratezza fece dipingere da Pinturicchio la bella Giulia Farnese, sua amante e sorella del futuro papa Paolo III, come Madonna, e se stesso ai suoi piedi in pompa papale. Si può dire che quasi tutti i papi del tardo Medioevo e del Rinascimento vissero dediti a tutte le depravazioni sessuali, compresa la sodomia. Non era raro che i loro favoriti venissero eletti cardinali.
Giulio II, detto «il Terribile», perché comandava di persona gli eserciti armato di tutto punto e prometteva la remissione dei peccati a chiunque gli portasse recisa la testa di un nemico, aveva tre figlie dilettissime, ma era tormentato dalla sifilide, allora piuttosto diffusa, che lo condusse alla morte. Fu forse il più mecenate dei papi perché a lui dobbiamo, oltre a Villa Giulia, opere di Bramante, di Raffaello e la Cappella Sistina di Michelangelo.
Gli successe Leone X (figlio di Lorenzo il Magnifico), sodomita incallito, sotto il quale Roma raggiunse l’apogeo del suo splendore per il lusso sibaritico della corte papale. Amante della cultura classica, fondò l’università e protesse artisti, filosofi, scrittori e letterati. Per poter far fronte alle enormi spese della sua corte, la più raffinata d’Europa, dovette promuovere il commercio delle indulgenze che provocò la Riforma Protestante.
Ma accanto a questi papi, che possiamo definire splendidi e gaudenti, ce ne furono molti altri famosi per la loro efferata crudeltà. Uno di questi fu papa Innocenzo III (bel nome per un massacratore!), che scatenò due crociate sanguinosissime contro gli «eretici» Valdesi e Albigesi, e che a Simone di Montfort, condottiero della crociata contro gli Albigesi, che gli faceva osservare che non tutti gli abitanti del luogo erano eretici, anzi tra loro erano numerosi i cattolici ferventi, ordinò, senza esitazione, di uccidere tutti indistintamente, tanto Dio nell’aldilà, da padre buono e misericordioso, avrebbe saputo distinguere i suoi. Così solo a Béziers, nel luglio del 1209, furono massacrati circa 60.000 abitanti e la città fu data alle fiamme.
Un altro papa sanguinario fu Pio V che organizzò uno spaventoso massacro contro i valdesi di Calabria, durante il quale interi villaggi vennero incendiati e gli abitanti uccisi. Chi si pentiva e si confessava godeva del privilegio di essere impiccato, o sgozzato, o buttato giù da una torre; gli altri venivano bruciati vivi. Sotto di lui l’Inquisizione raggiunse il culmine. Con un nepotismo avido e senza scrupoli fece diventare la sua famiglia ricca e potente. Siccome in Francia, durante il suo pontificato, si combatteva una lotta durissima tra cattolici e protestanti, questo papa, nel congratularsi col re di Francia Filippo II per le stragi di Amiens e di Tolosa attuate da questo re contro gli eretici, gli scrisse evangelicamente: «Non mai pietà; sterminate chi si sottomette; e sterminate chi resiste; perseguitate a oltranza, uccidete, ardete, tutto vada a fuoco e a sangue purché sia vendicato il Signore». Naturalmente, con questi precedenti evangelici, nel Settecento fu fatto santo. Anche nel Medioevo tutti i condottieri che con stragi ed eccidi di massa avevano imposto il cristianesimo nel nord Europa, furono fatti santi.
Nel Concilio di Trento (1547) si impose la necessità di porre un freno all'immoralità dilagante di papi e dell'alto clero e di contenere il nepotismo. Ciò provocò l'instaurarsi nella Chiesa di costumi più morigerati e meno scandalosi, anche se spesso più apparenti che reali. Ma comportò un aumento disastroso della pratica della sodomia, piaga tuttora molto diffusa tra gli ecclesiastici.
I papi saliti agli altari negli ultimi nove secoli sono stati solo tre: Celestino V, Pio V e Pio X, a dimostrazione che la condotta della maggioranza di essi era stata poco virtuosa. Ma oggi che la tendenza a proclamare santi sta dilagando nella Chiesa (il papa polacco in un paio di decenni ne ha proclamati, tra santi e beati, oltre un migliaio) anche i papi sentono olezzo di santità.
Così papa Ratzinger ha affermato che il suo predecessore, Giovanni Paolo II, era provvisto di doti sovrannaturali, una specie di semi-Dio insomma. Infatti è stato proclamato beato poco dopo la morte, anche se molti lati oscuri del suo pontificato, come la copertura alla pedofilia pretesca, non lo consentivano. Perfino Pio XII, malgrado il suo assordante silenzio per lo sterminio degli ebrei sotto Hitler e l'accusa, da parte di molti storici, di segreta connivenza con gli antisemiti, è in odore di santità. La sua controversa proposta di beatificazione fa parte di un disegno apologetico globale, quello di arrivare ad una totale autoassoluzione della Chiesa.
In pratica, si vuole sbandierare al mondo che la Chiesa è infallibile, ha sempre ragione e non c'è nulla nella storia ecclesiastica che richieda un mea culpa, nemmeno la condotta immorale di moltissimi papi. Tanto più che ai nostri giorni il papa è diventato, tramite i media imperanti, una star mondiale che può bacchettare anche l'ONU. Il culto della sua persona sta ammantandosi di acquiescente latria a tutti i livelli, soprattutto in Italia, ove non c’è giorno che di lui non si parli alla televisione e sui giornali. Ma solo nel nostro Paese ogni esternazione papale si configura come un evento epocale.


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)