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venerdì 25 settembre 2015

86- “L'invenzione del cristianesimo” - Parte sesta. Gli pseudomiracoli

I miracoli sono un'altra colossale bufala che la Chiesa ha sempre strumentalizzato, calcando la credulità delle masse ingenue e superstiziose. Al giorno d’oggi essi sono ovviamente in declino, rispetto ai tempi antichi, perché la gente si è fatta più smaliziata. La Chiesa, però, persiste a farli credere, anzi li esige quando vuole santificare qualcuno. Ma gli scienziati, e tutte le persone dotate di un minimo di razionalità, li negano recisamente e spiegano con chiarezza i motivi della loro inesistenza.
Tutti i miracoli di cui siamo a conoscenza, come oggi comincia a spigare la biologia epigenetica in concomitanza con la fisica quantistica, sono determinati dalla nostra psiche che è ancora un enorme mistero ma che, quando l'avremo definitivamente esplorata, ci riserverà delle immense sorprese. Così potremo comprendere come può fare ammalare il corpo, ma anche, in taluni casi, come riesce a determinare guarigioni miracolose, sempre però riferite all'ambito della psicosomaticità.Tutti i cosiddetti miracoli, quindi, sono esclusivamente di natura psicosomatica. La prova? La ricrescita di una arto perduto o la guarigione della sindrome di Down, veri miracoli non psicosomatici che violerebbero le leggi naturali ordinarie, mai si sono verificati. Per un Dio onnipotente guarire uno storpio o far ricrescere una gamba dovrebbe essere la stessa cosa. O no? Come mai allora questo non è mai accaduto e nemmeno che un bambino down sia guarito dalla sua sindrome?
Le remissioni spontanee dei tumori e di altre malattie gravissime, date per inspiegabili dai medici e quindi ritenute miracolose, che sono dell’ordine di una su diecimila, secondo i dati scientifici, possono avvenire scatenando nella nostra psiche una "corrente guaritrice" che anche i medici riconoscono, senza poterla esattamente definire.
Essa può essere determinata da vari fattori, come ad esempio, una forte emozione di tipo religioso, o le suggestioni impartite da un guru carismatico, o una potentissima carica emotiva occasionale. Queste remissioni rientrano nel novero delle leggi della natura e solo gli ingenui le attribuiscono a Dio. Concludendo, i cosiddetti miracoli sono attribuibili a reazione psicosomatica, oppure a frode o a giochi di prestigio.
Tra i miracoli possiamo ascrivere anche le apparizioni di Madonne e santi, così frequenti in passato e purtroppo anche ai nostri giorni. Dobbiamo chiederci a questo riguardo: perché le Madonne-patacca appaiono solo ed esclusivamente nei Paesi cattolici e mai in quelli protestanti e tanto meno nei Paesi non cristiani e, infine, perché appaiono sempre a bambini analfabeti, caratterizzati da una forte condizione di arretratezza culturale, sociale e religiosa, e mai a gente colta e dotata di una certa apertura mentale?
Inoltre, perché i contenuti di fede di questa apparizioni sono sempre di una banalità e ovvietà sconcertanti? I segreti di Fatima si sono rivelati di nessunissima rilevanza e a Medjugorje la Madonna, oltre a vietare di bere e fumare, per poco non si è fatta promotrice di una dieta di bellezza. Una cosa è certa, le apparizioni, oltre ad incrementare la superstizione morbosa del popolino, si traducono spesso in un grosso business economico, perché determinano un lucroso indotto commerciale nelle zone arretrate in cui avvengono e per la Chiesa che lo gestisce. Secondo gli studiosi di statistica le guarigioni miracolose che avvengono nei santuari, tipo Lourdes, in cui affluiscono milioni di ingenui pellegrini, sono molto inferiori (una su oltre un milione di pellegrini) rispetto quelle che avvengono spontaneamente (una su diecimila ammalati) al di fuori di essi.
Quindi, osserva ironicamente il matematico Piergiorgio Odifreddi, a un malato che dispera della guarigione converrebbe cento volte di più starsene a casa che fare un pellegrinaggio a Lourdes, oltre tutto faticosissimo.
Altrettanto ironicamente lo scrittore francese Anatole France, in visita al santuario dei Pirenei osservò: «Vedo molte stampelle, ma nessuna gamba di legno», cioè molti pseudomiracoli e nessun miracolo vero.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)