Visualizzazioni totali

martedì 6 ottobre 2015

89- “L'invenzione del cristianesimo” - Parte settima. La morale sessuofoba.

La quasi totalità dei credenti è fermamente convinta che senza la religione gli uomini sarebbero dei bruti, immersi nella malvagità e nel crimine. Si tratta di uno stupido luogo comune, alimentato ad arte dai capi religiosi, ma sconfessato dal fatto che è proprio la religione che impone all'uomo una morale spesso, falsa, ipocrita e dannosa, costringendolo ad osservare, pena durissimi castighi, cervellotici divieti comportamentali, che negano ogni libertà umana e civile e coartano i sani istinti della natura. La morale religiosa, infatti, non scaturisce dall'essenza genuina dell'uomo e dalla sua progressiva evoluzione, ma è dedotta da un'entità superiore, chiaramente inventata.
È risaputo, anche da individui dotati di modesta cultura, che la civiltà greco-latina, tramite i suoi letterati e filosofi, aveva saputo elaborare una morale rispetto alla quale quella cristiana impallidisce. Quindi, non c’è nessun collegamento tra il senso umano del bene e del male e l’esistenza di una qualsiasi divinità soprannaturale.
La morale cristiana, è di tipo mercantile, un “do ut des”: devi essere buono per meritarti il paradiso, altrimenti vai all'inferno. Un'etica materialistica che fa dire a Einstein: «Se le persone fossero buone solo per timore della punizione e speranza della ricompensa, saremmo messi molto male».
Questa forma di morale sfrutta sistematicamente il senso di colpa che la religione, fin dalla più tenera età, ci inculca nella mente bollandoci come dei peccatori incalliti che debbono chiedere continuamente perdono a Dio. Fin dai tempi di Paolo, come abbiamo visto in precedenza, per la Chiesa il peccato più perverso era ed è, per antonomasia, quello sessuale perché esprime al massimo la libertà individuale.
È noto a tutti che la pulsione sessuale è il motore che spinge la nostra specie a riprodursi e a sopravvivere. Ma il desiderio che essa produce è così forte da superare le finalità biologiche e da determinare gran parte dei desideri, delle emozioni e dei conflitti, che riguardano l'umanità.
Forse saremmo mammiferi migliori se la nostra sessualità non fosse così preponderante e non occupasse tanta parte della nostra vita, ma dobbiamo accettarci come l'evoluzione ci ha fatti. Invece il cristianesimo, campando divieti di origine divina, impone la criminalizzazione di quasi ogni impulso sessuale, e vorrebbe finalizzare il sesso esclusivamente a fini procreativi, escludendo del tutto il piacere fisico, psicologico e affettivo che esso comporta. ritenendolo assolutamente interdetto da Dio .
Le repressioni sessuali che il cristianesimo, specie cattolico, impone con durezza riguardano molti aspetti della vita sociale e vietano categoricamente i divorzi, le unioni di fatto, la libera convivenza, il matrimonio tra omosessuali, ogni forma di contraccezione, l'aborto, la procreazione assistita, l'uso per scopi scientifici delle cellule staminali embrionali, i rapporti sessuali protetti col preservativo onde evitare contagi e perfino l'educazione sessuale dei minori. Arriviamo all'assurdo che un vero cattolico, durante l'intera vita matrimoniale, dovrebbe avere solo sporadici rapporti con la moglie perché, appena essa si rendesse conto di essere incinta, dovrebbe, come dice Sant'Agostino, sospendere ogni contatto sessuale fino al parto, in quanto cessando lo scopo procreativo, esso diventerebbe edonistico e quindi peccaminoso.
Inoltre, dopo la menopausa, non essendo la donna più fecondabile, ogni rapporto coniugale dovrebbe cessare del tutto. E queste assurde proibizioni le attribuisce al suo Dio, visto come un guardone incallito che ficca il naso in ogni angolo del sesso.
Naturalmente, pur ottenebrata dalla sua sessuofobia, la Chiesa Cattolica conosce bene i problemi della famiglia odierna che, per sopravvivere, deve pianificare le nascite, e così per salvare capra e cavoli ha escogitato un metodo, assolutamente ipocrita, che si rifiuta di chiamare anticoncezionale per definirlo eufemisticamente “atto a evitare un concepimento”- come se cambiando le parole si arrivi a modificare la sostanza delle cose - che consente di coitare senza peccare, approfittando dei giorni in cui la donna non è fecondabile.
Per adottare questo metodo i coniugi si devono trasformare in ragionieri della fertilità, e con tanto di termometro, conoscenza del calendario e dell'aritmetica, applicare il metodo Billings o quello Rötzer (entrambi dettagliatamente spiegati dai parroci), per evitare le maternità indesiderate. Quindi niente chimica, o, più banalmente, qualche grammo di lattice, ma calcoli ragionieristici, perché il buon Dio, che a questo punto viene trattato da autentico citrullo, non s'incazzi al momento del coito.
Ma c'è ancora un aspetto molto grave e purtroppo sottaciuto che la sessuofobia della Chiesa determina. Infatti, proibendo l'educazione sessuale dei minori e, soprattutto, ogni forma di contraccezione, essa si rende responsabile di quasi la totalità degli aborti che avvengono nel mondo cattolico.
Per eliminare l'aborto, come essa predica, non serve reprimerlo, criminalizzando la donna che è costretta a farlo, quanto invece prevenirlo, consentendo, magari, la distribuzione gratuita di ogni tipo di contraccezione. Molte donne eviterebbero così un trauma sia fisico che psicologico, a tutto vantaggio della famiglia, e lo Stato risparmierebbe molte risorse. Infatti, dove la contraccezione è libera e non ostacolata gli aborti sono ridotti al minimo e tendono a scomparire.
Non occorre spendere parole per spiegare come le malattie veneree siano oggi, causa la globalizzazione, fra le più diffuse del pianeta. Fortunatamente sono stati trovati efficaci rimedi che consentono di curarle. Ma per impedirne la diffusione, specie nei Paesi più poveri, serve soprattutto la prevenzione che può essere aiutata enormemente dall'uso dei profilattici.
Secondo il cardinal Alfonso Lopez Trujillo, presidente vaticano del Pontificio consiglio per la famiglia, e per ogni altro ecclesiastico, i profilattici non impediscono i contagi perché, secondo loro, vengono fabbricati con molti fori microscopici, attraverso i quali possono passare i virus. Una criminale menzogna, avvallata anche da papa Benedetto XVI nella sua prima visita in Africa il 17 marzo 2009, scatenando le ire di molti governi responsabili dell'Occidente, nonché l'indignazione dell'intero mondo medico e scientifico.
La prestigiosa rivista scientifica londinese “Lancet” lo ha accusato, senza mezzi termini, di aver "pubblicamente distorto le prove scientifiche” per mascherare la criminale decisione della Chiesa di vietare l'uso dei profilattici, considerandoli peccaminosi strumenti anticoncezionali.
La sessuofobia della Chiesa, che si fa sempre più oppressiva per contrastare la secolarizzazione dilagante della società, trova purtroppo in alcuni Stati, come l'Italia, l'incondizionato sostegno delle classi politiche più conservatrici e retrograde.
In ogni Paese democratico e laico, invece, né religione, né Stato dovrebbero occuparsi del problema, lasciando ad ogni cittadino la piena libertà di godere la sua sessualità come meglio gli aggrada, purché nel privato e senza danneggiare nessuno.


Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)