Visualizzazioni totali

martedì 13 ottobre 2015

91- “L'invenzione del cristianesimo” - Parte settima. L'oscurantismo culturale 1

Le tre religioni monoteiste, pretendendo di trasmettere una verità derivata direttamente da Dio e quindi non soggetta a revisioni e critiche, sono nemiche di ogni libertà di pensiero che potrebbe originare idee e visioni del mondo in contrasto con esse. La Chiesa seguendo questo principio è sempre stata la propugnatrice del massimo oscurantismo culturale, politico e scientifico, in tutto il mondo cattolico, ma soprattutto in Italia.
Sappiamo che fin dalle sue origini essa fu totalmente ostile alla cultura, laicamente intesa, e perfino anche a quella religiosa, vista come libero accesso ai testi sacri (vedi il Concilio di Tolosa del 1229 che proibì ai laici il possesso della Bibbia, e quello di Terragona del 1234 che ordinò il rogo per le Bibbie tradotte in volgare).
L'unica cultura che la Chiesa riservava al credente riguardava la conoscenza, possibilmente mnemonica, del Catechismo Romano, vero manuale semplice e popolare delle cose fondamentali in cui credere, dei dieci comandamenti, del Credo, dell’Ave Maria e del Pater noster (in latino per capirli poco).
Le Sacre Scritture, e ogni analisi critica che le riguardasse, erano riservate agli ecclesiastici e a qualche laico, su dispensa papale. Quindi l'intera produzione letteraria, che non riguardasse questi elementi fondamentali della fede, era ritenuta inutile, anzi dannosa, per la Chiesa.
Perciò papa Paolo IV Carafa pensò bene di emanare l'elenco di tutti i libri allora conosciuti, che fossero anche marginalmente in dissenso con la religione cattolica, per vietarne, nel modo più assoluto, il possesso e la lettura.
Si tratta dell'Indice dei libri proibiti (Index librorum prohibitorum) emanato nel 1559, e rimasto in vigore fino al 1996, che determinò per secoli l'oscurantismo culturale, politico e sociale che si è abbattuto sull'Italia e che è alla base della nostra arretratezza in molti campi, rispetto ai più importanti Paesi europei.
Per il popolino, totalmente analfabeta, questa proibizione ebbe conseguenze molto scarse, per non dire nulle.
Ma per le persone colte, eredi dell'Umanesimo, e per la borghesia che si andava affrancando, ebbe conseguenze catastrofiche. Siccome a giudicare l'ortodossia religiosa dei libri furono preposti ecclesiastici illetterati e ignoranti, ne conseguì che fu progressivamente vietata la quasi totale pubblicazione dell'editoria italiana, allora la più progredita d'Europa.
La Controriforma, associata all'Indice, ottenebrò, quindi, nel volgere di alcuni decenni, tutte le conquiste del Rinascimento e soffocò ogni anelito di libertà intellettuale e morale, ogni curiosità scientifica, ogni ricerca appassionata delle idee, e perfino la gioia di vivere. Tutto si rinsecchì e diventò sterile (G.B.Guerri, Gli Italiani sotto la Chiesa, Mondadori, Milano, 1992)
L'effetto più immediato fu l'annichilimento dell'editoria italiana, allora floridissima. Le città più colpite furono: Venezia, all'epoca il centro più elegante e allegro d’Europa, in cui si stampavano due terzi dei libri italiani; poi Firenze e Roma.
I gesuiti, gli intellettuali della Chiesa guidati dal cardinale Bellarmino (fatto santo dal papa fascista Pio XI), scatenarono una vera e propria caccia ad ogni libero pensiero e ad ogni ricerca scientifica, a tutto quanto sapeva di nuovo. Si arrivò al punto di vietare perfino i libri dei massimo scrittori italiani come Dante e Machiavelli.
Così, mentre in Italia, in conseguenza di questa crociata oscurantista, si bruciava Giordano Bruno, si incarcerava per trent'anni Campanella, si costringeva Galileo a negare la verità delle proprie scoperte, fuori d'Italia, e specialmente nel Nord Europa, dove la riforma protestante incitava il popolo alla libera interpretazione della Bibbia e favoriva la nascita dello spirito critico, ferveva un forte anelito culturale e nasceva la moderna filosofia.
I letterati italiani come si comportarono di fronte a questo provvedimento? Si adeguarono totalmente ai dettami della Chiesa, con perfetto conformismo ipocrita, con fatalismo e rassegnazione, secondo lo spirito dell'astuzia nazionale, e si rinchiusero in accademie classicheggianti, totalmente avulse dalla realtà e dai problemi sociali del tempo, come l'Arcadia che quisquillava su temi sofisticati in una lingua arcaica e incomprensibile ai più.
Il decadimento culturale fu massiccio e si protrasse anche nei secoli successivi, e così, mentre all'estero, nel Settecento, grandi scrittori come Voltaire e Swift, usando un linguaggio semplice e tagliente, analizzavano i problemi socio-culturali del loro tempo e risvegliavano l’intelligenza civile del popolo, in Italia l'analfabetismo popolare, favorito ad oltranza dalla Chiesa, e l'acquattamento dei letterati, impedendo la nascita di vive scuole di pensiero, fecero piombare la nostra penisola nell'oscurantismo più profondo.
Nell'Ottocento poi, quando in tutta Europa la letteratura, la filosofia e le scienze conobbero un enorme sviluppo, e dovunque pullularono grandi scrittori le cui opere sono tuttora valide, nel nostro Paese ci siamo dovuti appagare di qualche narratore provinciale, totalmente sconosciuto fuori dai nostri confini. Così, ad esempio, I Promessi Sposi, tuttora imposti alla scuola italiana su pressione cattolica, come un'insigne opera narrativa, non reggono il confronto coi romanzi dei grandi narratori francesi, inglesi e russi, di tutt'altra spazialità narrativa, e sono totalmente sconosciuti al di fuori d'Italia.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)