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domenica 18 luglio 2010

In una Italia sempre più povera la Chiesa diventa sempre più ricca .

Secondo le ultime rilevazioni dell'Istat, pubblicate da Il Sole 24 Ore, nel 2010 la propensione al risparmio delle famiglie italiane è diminuita di 1,6 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2009. Nello stesso periodo, rispetto al 2009, anche la flessione del reddito disponibile delle famiglie in valori correnti è diminuito del 2,6% e gli investimenti fissi lordi delle famiglie si sono ridotti del 10,5%.

Traducendo i dati in soldoni: i redditi delle famiglie italiane vanno sempre più giù e l'intero Paese s'avvia verso un allarmante declino economico. Ma non per tutti. Per la Chiesa, sempre più foraggiata a tutti i livelli dal governo e dalle amministrazioni locali, le cose vanno di bene in meglio.

Tanto per fare un esempio: sarebbero ben 145 milioni di euro (avete letto bene) i contributi complessivamente ricevuti in un anno dalla Chiesa cattolica di Verona da parte di regione, provincia e comuni. Questa è la stima fatta dal circolo UAAR di Verona in base a notizie di stampa o a documenti rinvenuti via internet. Una somma enorme se confrontata con quella che riceve la diocesi di Verona dalla Cei quale quota parte dell'8 per mille: circa un milione e 700 mila euro, secondo quanto pubblicato dal Bollettino ufficiale della diocesi di Verona.

Se in tutta Italia regioni, province e comuni avessero la stessa generosità nei confronti delle relative diocesi, la Chiesa cattolica italiana riceverebbe attraverso questi canali pubblici somme stratosferiche, forse superiori ai 24 miliardi di Euro previsti dalla manovra fiscale. E si tratta di denaro in contanti che passa direttamente dall'Italia alle istituzioni ecclesiastiche.

Ma non è tutto. A questa incredibile somma regalata alla Chiesa, sottraendola alle tasche degli italiani anche non credenti, dovete aggiungere quello che la Chiesa NON PAGA di tasse grazie ai privilegi fiscali di cui gode, fra i quali l'esenzione dall'ICI sugli immobili in cui svolge attività commerciali.

In un periodo di vacche magre, di manovra di lacrime e sangue, di tagli mostruosi alla spesa pubblica, nessuno dei politici ha il coraggio di informare il popolo bue di questi vergognosi salassi di denaro pubblico?

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)