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mercoledì 7 luglio 2010

Le persecuzioni della Chiesa contro gli eretici (“L'invenzione del cristianesimo”) 143

La Chiesa, fin dalle sue origini, fu costantemente travagliata da dure e spesso crudeli lotte interne per motivi di ortodossia religiosa. Cominciò Paolo quando, opponendosi ai cristiano-giudei di Gerusalemme che lo accusavano di menzogna, li coprì di anatemi e di calunnie ignominiose definendoli a più riprese: «cani», «storpi» e «apostoli di menzogne».

Sulla scia di Paolo, gli ortodossi cristiani affibbiarono ai dissidenti eretici gli appellativi più ignobili come «sozzura e vituperio», «figli della maledizione», «bestie prive di intelletto” «figli primogeniti di Satana», «bestie in forma umana», «maiali» e «bestie da macello per l’inferno».

A proferire questi atroci insulti furono molti insigni dottori e Padri della Chiesa come Ireneo (Contro gli eretici 3,24) e Gerolamo (Adversus Jovinianum). Per cui il filosofo pagano Celso poté scrivere che i cristiani: «si assalgono reciprocamente con invettive tanto aspre, che non si possono nemmeno ripetere» (Origene op. cit. 5,63).

Tertulliano, quando nauseato dalla mondanizzazione della Chiesa passò coi rigidi Montanisti, arrivò a dire dei cattolici che nella celebrazione del pasto eucaristico, una volta ubriachi, si giacevano insieme (Tertulliano, De ieiunio 16 sgg.). A raccogliere tutti i vituperi che si sono scambiati nei secoli i cristiani tra di loro si potrebbero riempire interi volumi.

Il passaggio dall'ortodossia all'eresia era anticamente piuttosto facile, come ci dimostra il caso di due grandi dottori della Chiesa, Tertulliano e Origene, entrambi vigorosi polemisti contro gli eretici, poi passati nelle loro schiere. Il primo per aver denunciato la corruzione della Chiesa e il secondo per aver negata l'eternità dell'inferno.

Chi era colpito dall'odio ereticale veniva messo al bando della Chiesa, escluso da ogni incarico, sottoposto ad ignominie di ogni genere. Quando, però, la Chiesa si alleò agli Imperatori, agli eretici furono accomunate pene gravissime: l'esilio, la confisca del patrimonio, il rogo delle loro opere, e in taluni casi anche la pena di morte. Naturalmente, fu la Chiesa ad imporre agli Imperatori l'emanazione delle leggi antiereticali.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)