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mercoledì 14 luglio 2010

La Gelmini taglia 40 mila cattedre curriculari nella scuola pubblica ma aumenta quelle di religione che sono facoltative e inutili.

In base ai dati forniti dal MIUR, durante l'ultimo anno nella scuola italiana sono stare tagliate 40 mila cattedre curriculari con gravi disagi di studenti e insegnanti, ma sono invece aumentate quelle dell’insegnamento della religione (facoltativo) che vede un incremento di 395 posti.

Secondo Federico Niccoli, docente alla facoltà di scienze della formazione della Bicocca di Milano: “La cura da cavallo imposta dal duo Tremonti-Gelmini alla scuola pubblica ha falcidiato centinaia di migliaia di posti di lavoro, ha massacrato i bilanci dei circoli e degli istituti, sta eliminando di fatto la scuola a tempo-pieno, non ha risparmiato neppure i disabili sia attraverso il taglio di insegnanti di sostegno sia attraverso l’aumento del numero di alunni per classe. In tutta questa opera di macelleria sociale, gli insegnanti di religione non solo non vengono toccati, ma aumentano di numero”.

Una situazione paradossale e sommamente ingiusta se teniamo presente anche che mentre i docenti di altre discipline oggi sono chiamati ad avere di fronte alla cattedra un numero crescente di alunni (in certi casi ben oltre 30), per quello di religione ne basta anche uno solo.

Ma non è tutto. L'insegnante di religione ottiene la sua cattedra senza concorso, solo grazie al bene stare di una curia vescovile, e una volta che ha ottenuto questo posto a tempo indeterminato, non lo perde più, alla faccia delle decine di migliaia di precari che magari sono già in possesso di una abilitazione.

Quale sublime scienza merita tanti iniqui e ingiusti privilegi? Semplicemente quella che insegna favole mitiche, dettate da una inesistente entità, avulse da ogni razionalità e retaggio dei nostri antenati cavernicoli. Fino a quando dovremo sopportare che la nostra classe politica accetti una così mostruosa abnormità, impostaci da uno Stato teocratico come il Vaticano?

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)