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mercoledì 21 luglio 2010

L'Argentina, nei diritti civili, si pone all'avanguardia dei popoli sudamericani

Nonostante le furibonde e scomposte reazioni della gerarchia ecclesiastica locale e le veementi proteste del Vaticano, da sempre espressioni del massimo oscurantismo inteso a negare qualsiasi forma di libertà che renda legittimi e degni di parità i diversi orientamenti sessuali dei cittadini, in Argentina è stata approvata una legge che estende a tutti i cittadini, indipendentemente dal sesso anagrafico, il diritto di costituire una famiglia. e di vederla riconosciuta e tutelata.

Significativa la data dell'approvazione: il 14 luglio, anniversario della Rivoluzione francese che ha segnato la fine del potere assoluto e la nascita della democrazia. Il nuovo provvedimento modifica il codice civile: la formula “marito e moglie” sarà sostituita dal termine “i contraenti”. Le coppie gay sposate potranno adottare bambini ed avere accesso a sicurezza sociale e congedo famigliare.

L’Argentina è quindi diventata il primo Paese dell’America latina ad autorizzare le nozze gay, e il decimo al mondo dopo Olanda, Belgio, Spagna, Canada, Africa del sud, Norvegia, Svezia, Portogallo e Islanda.

“E’ un giorno storico” ha detto il capogruppo del partito al potere, Miguel Pichetto. “E’ la prima volta che si vota per una legge a favore delle minoranze” .

Molte migliaia di persone che avevano seguito in diretta il dibattito fuori dal Senato e nelle piazze di molte città argentine, durato più di 14 ore, all'approvazione della legge sono esplose festanti al ritmo di “Si se puede”, la versione spagnola del “Yes, we can” di Obama. La Chiesa cattolica, inferocita, ha invece definito la nuova legge “un attacco distruttivo al progetto divino”cioè alla divinità da essa inventata.

Il voto, infatti, è stato contrastato dalle organizzazioni cattoliche, oltre 60mila persone, che hanno provocato incidenti e tensioni davanti al parlamento determinando violenti scontri e grossolani insulti tra i gruppi a favore e quelli contrari. Per dividerli è dovuta intervenire la polizia. Il cardinale Jorge Bergoglio ha superato ogni limite di decenza affermando che la legge è stata ispirata da Satana.

Il radicale Alfredo Martínez ha reagito duramente alle assurde e antidemocratiche invettive del cardinale. “Sono un uomo cattolico, mi sono sposato e ho battezzato i miei figli”, ha detto il senatore “ma mi vergogno per le parole pronunciate da chi dovrebbe essere il mio pastore spirituale”.

Davanti un comportamento così illiberale e antidemocratico della Chiesa, quando i cattolici si renderanno finalmente conto che essa è sempre stata e sempre sarà la più irriducibile nemica di ogni libertà civile e democratica, millantando precetti divini totalmente inventati in quanto mai nessuno è riuscito a dimostrarne la veridicità?

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)