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venerdì 31 agosto 2012

Eutanasia in Germania, da delitto a diritto.


Lentamente, ma inesorabilmente, e nonostante le contorsioni viscerali dei Torquemada vaticani, l'eutanasia, la più importante libertà umana, quella che ci consente di poter decidere della nostra vita e della nostra morte, orgoglio supremo dell'uomo veramente libero, da sempre avversata da tutte le religioni oscurantiste e oppressive come ribellione a dio, avanza sempre più nel mondo, specie in quello più civile.

È di questi giorni la notizia sorprendente che la Corte Suprema tedesca ha legalizzato l'eutanasia per cui da questo momento i malati terminali tedeschi non saranno più costretti al turismo "della dolce morte" come avveniva prima, verso Paesi come la Svizzera e i Paesi Bassi, ma potranno abbreviare le loro sofferenze, staccando la spina, assistiti dai loro cari senza che questi rischino di incorrere nell'accusa di omicidio e di istigazione di reato.

La Suprema Corte, infatti, ha ordinato l'assoluzione di un cittadino finito sotto processo perché, dietro consiglio del suo legale, aveva staccato la spina alla madre, in coma da 8 anni. Anche l'avvocato è stato assolto. Una grande conquista di civiltà per la Germania, Paese che, purtroppo, ha dato i natali al papa attuale, uno dei più inumani e retrogradi della storia della Chiesa.

L'eutanasia in Europa è ora riconosciuta oltre che dal Belgio e dall'Olanda, sempre all'avanguardia in questo campo, anche dalla Svezia, Svizzera e Germania. Ma pure nel Regno Unito l'idea sta conquistando sempre più consensi in tutti gli strati della popolazione.

Nei i Paesi europei meno evoluti, come l'Italia, oppressa dal clericalismo cattolico e dominata da una casta politica codarda e imbelle, l'eutanasia è considerata ancora un atto criminale per cui chi ne avesse bisogno per ottenerla non ha altra scelta che recarsi in Svizzera e nei Paesi Bassi, potendoselo permettere, e morire solo e straniero come un cane abbandonato, senza il conforto dei suoi famigliari. Questa è una delle tante sventure che colpisce chi nasce in Vaticalia.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)