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mercoledì 22 agosto 2012

Il falso Jahvè. Incongruenze storico-linguistiche dei testi biblici. 144


Negli anni Settanta del secolo scorso, per esempio, il professor Donald B. Redford, egittologo della Toronto University, riscontrò che numerosi termini presenti nell'Antico Testamento e riferiti all'Egitto di Giacobbe o di Mosè, non entrarono in uso prima del VII secolo a.C. (Redford, D.B., A Study of the Biblical Story of Joseph).

Per esempio nella storia del patriarca Giacobbe e del suo periodo in Egitto, avvenuta intorno al 1700 a.C., si racconta che Giuseppe e i suoi fratelli incontrarono una carovana di mercanti ismaeliti: “Proveniva dal Galaad e si recava in Egitto. I cammelli erano carichi di svariate merci: spezie, resina odorifera e mirra” (Genesi 37,25).

Ora, noi sappiamo con certezza che i cammelli in Egitto non furono introdotti prima del VII secolo a.C. Intorno al 1700 a.C. per il trasporto delle merci si usavano solo gli asini. I cammelli per uso domestico giunsero nel Golfo Arabico intorno all'850 a.C., e tra gli egiziani solo dopo due secoli. Altri esempi: Giuseppe giura «sulla vita del faraone» (Genesi 42,16), formula che non esistette fino al VII secolo a.C. E i fratelli di Giuseppe pagano il grano con denaro sotto forma di moneta, mentre la forma più antica di conio risale al regno di Lidia, intorno al 650 a.C.

Ma sono citati da Redford diversi altri esempi. Dal punto di vista linguistico, i testi dell'Antico Testamento sono stati composti molto dopo gli eventi che riportano, in quanto prima del IX secolo a.C. non esisteva una scrittura ebraica. Questa si sviluppò subendo abbondanti adattamenti e cambiamenti, conseguenti alle vicende storiche. Anche l'alfabeto subì una graduale trasformazione: partendo dalla forma fenicia giunse, durante l'esilio, alla forma quadrata attuale (B. Comrie, The Major Languages of South Asia, the Middle East and Africa).

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)