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giovedì 17 novembre 2011

Peccato e redenzione (Le due imposture su cui poggia il cristianesimo). Il mito biblico al vaglio della ragione. 25

Che il "Big Bang", la grande esplosione che ha creato l'universo, non sia avvenuto per intervento divino, ma come conseguenza inevitabile delle leggi della fisica, non è l'unica prova a negare l'esistenza di dio.

Ce n'è un'altra: la certezza scientifica che il nostro universo non è l'unico esistente ma solo uno di una serie di universi nei quali altre forme di vita sono possibili.

Ciò «rende meno straordinarie le condizioni del nostro pianeta» ed elimina la certezza che «la Terra sia stata creata apposta a beneficio degli esseri umani», come tutte le religioni ci fanno credere in base al dogma antropocentrico dei creazionisti.

Quindi l''universo non ha bisogno di un creatore come afferma perentoriamente Stephen Hawking, l'erede di Newton, il Big Bang fu "una conseguenza inevitabile delle leggi della fisica". Per la fisica classica l’universo era infinito ed eterno. Due prerogative di dio che la fisica contemporanea rinnega del tutto.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)