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lunedì 12 settembre 2011

Il falso Jahvè (Genesi e involuzione del monoteismo biblico). La leggenda dei Patriarchi Il mitico patriarca Abramo 10

E forse fu questo il Dio che Abramo mise nella sua bisaccia, escludendo tutti gli altri, per farlo oggetto delle sue preghiere e delle sue invocazioni e proclamarlo il tutore della sua piccola tribù.

Un Dio del tutto privato e scevro di pompe cerimoniali. Il solitario Dio di Abramo e basta, colui che lo aveva fatto uscire da Ur per dargli in possesso la Terra di Canaan e per farlo diventare il capostipite di un grande popolo (Genesi 11,31).

Per inciso va notato che accenni agli dèi tutelari del focolare, o teraphim, si colgono in Genesi 31, nell'episodio che narra di Rachele, moglie di Giacobbe, che ruba gli idoli al padre Labano e li nasconde nella sella del suo cammello per portarli con sé.

Tornando alla promessa fatta ad Abramo dal suo Dio tutelare, in essa non c'era certo nulla di straordinario. Il Dio di ogni tribù proclamava, in qualsiasi occasione, di riservare un futuro glorioso ai propri fedeli, sempre che lo si trattasse come divinità esclusiva del clan. Portandosi appresso il piccolo Dio della vecchia casa di Ur, Abramo tramutò l'idolatria in monolatria (o, meglio, in enoteismo), il che non ha niente a che vedere col vero monoteismo.

Abramo non nega l'esistenza degli altri dèi, s'impegna semplicemente a venerarne uno solo, tra i tanti, e a restare a lui sempre fedele così da meritarsi la sua protezione. Un chiaro "do ut des".

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)