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giovedì 8 settembre 2011

Peccato e redenzione (Le due imposture su cui poggia il cristianesimo) Allegoria o verità di fede? 5

Qualcuno, però, potrebbe obiettare che la storia di Adamo ed Eva è soltanto allegorica, che i racconti della Genesi vanno letti come una “favoletta poetica“, che nessun Adamo è mai esistito (Adamo significa “uomo“, cioè l’umanità intera), che il mistero della creazione umana deve essere adattato alle teorie evoluzionistiche e che bisogna dare per scontata l’evoluzione fisica da ominidi ad uomo, che il peccato originale non consiste in una primitiva disubbidienza a dio ma in uno stato di “finitezza” e corruttibilità proprio di ogni uomo (di tutte le epoche) , quasi una “tendenza al peccato” latente nella stessa natura umana. Quindi, che i nostri progenitori rappresentano una “prima comunità “ umana.

Ma vogliamo scherzare, ci dice la Chiesa inorridita! Non credere all’esistenza reale di Adamo ed Eva e ad una concezione del peccato originale visto come disubbidienza a dio dei primi due esseri umani, in conseguenza del quale - per “trasmissione generazionale” da Adamo ed Eva a tutta l’umanità odierna - l'intera stirpe umana avrebbe perso lo stato di grazia primigenio , andando incontro a morte, dolore , corruzione e peccato, è negare totalmente le fondamenta del cristianesimo, è buttare alle ortiche il sacrificio sulla croce di Cristo, cioè la redenzione, è far chiudere bottega alla Chiesa.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)