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venerdì 30 settembre 2011

Specchio delle mie brame, chi è il più peccaminoso del reame?

La pubblicazione sul sito listaouting.wordpress.com dei nomi di dieci politici presunti gay e omofobi, sta sollevando accese polemiche anche tra gli stessi gay.

Ma la maggior parte delle critiche sono state mosse ignorando o facendo finta di ignorare che lo scopo dell'outing non è quello di svelare, violando la privacy, le abitudini sessuali degli omosessuali che rivestono cariche pubbliche o ecclesiastiche, ma di smascherare le cripto-checche, vale a dire quei personaggi che rivestendo un ruolo pubblico importante, di notte frequentano i gay e di giorno dal parlamento, dal governo, dal pulpito o dai giornali tuonano contro la omosessualità e impediscono il riconoscimento dei diritti civili.

In altre parole, gli ipocriti, i falsi moralisti che ingannano l'opinione pubblica e mantengono l'Italia nell'oscurantismo medievale. Tutta gente, cioè, che predica bene ma razzola male. Ovviamente, non nel senso che praticare l’omosessualità sia un male, o una perversione secondo natura. Ma nel senso che loro osteggiano l'omosessualità per fini ignobili, al solo scopo di prendere i volti dei clericali e dei reazionari. Dunque, è sacrosanto che si smascheri la loro duplicità. L’outing è quindi uno strumento politico duro ma giusto.

Solo però che non può seriamente colpire l'opinione pubblica e può invece prestarsi a facili ironie se si limita solo agli elenchi senza portare almeno qualche straccio di prova, Una nuda lista sa più di delazione, che di requisitoria. Producendo invece prove inequivocabili, che certamente i gay possiedono, l'outing diventerebbe dirompente e capace di smuovere l'ipocrisia di molti politici e di altrettante eminenze vaticane.

Comunque, in attesa che l'outing possa provocare qualche crepa nel mondo omofobo, gli omosessuali dovrebbero organizzarsi in una formazione politica, né di destra, né di sinistra, ma soltanto laica e attenta ai diritti umani e civili. Diventerebbero una vera forza, capace di incidere sulla vita politica e civile.

E dovrebbero anche finirla di sbavare per la religione cattolica che con intolleranza feroce li discrimina e li addita al pubblico ludibrio, come ha fatto recentemente il vescovo emerito di Grosseto, Giacomo Babini che a Pontifex ha spudoratamente dichiarato: " Credo, da cattolico, che la omosessualità praticata sia un peccato gravissimo e  contro natura, certamente peggiore di chi va con l'altro sesso. Alla luce dei fatti, senza stilare classifiche, Vendola pecca molto di più di Berlusconi".

Ecco, finalmente, scoperto chi è il più peccaminoso del reame.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)