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domenica 11 settembre 2011

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 84

Il nome Gesù fece sussultare Davide perché gli ricordò che Maddalena, sorella di Lazzaro, aveva sposato uno del Golan di quel nome.
“Non è che questo Gesù ha sposato una giovane di Betania di nome Maddalena?” chiese Davide con vivo interesse.
“Esattamente” rispose Ezechiele sorpreso. “Ma tu, come lo sai?”
“Io e Giuda conosciamo bene Lazzaro, il fratello di Maddalena che vive a Betania”, rispose.

“Un momento!” fece subito lo scriba, manifestando una certa sorpresa. “A Betania, poche settimane fa, è accaduto un fatto eccezionale. Il figlio del fariseo Simone, mio vecchio amico, è stato liberato da una possessione diabolica che lo tormentava da anni. Non è che a liberarlo sei stato tu?” chiese visibilmente emozionato.
Davide arrossì confuso.

“E a Cana un paralitico ha riacquistato l'uso della mano destra atrofizzata”, continuò lo scriba.
Davide taceva visibilmente imbarazzato.
“Il mio giovane amico” intervenne allora Giuda con prontezza di spirito, “è un terapeuta non un taumaturgo. Essendo vissuto alcuni anni in Caldea, è stato istruito nell'arte della guarigione da alcuni saggi”.

“Infatti” spiegò Davide che nel frattempo si era completamente ripreso, “non sono io a guarire. Io soltanto promuovo l'autogarigione mobilitando le energie psichiche del paziente. I saggi mi hanno spiegato che i miracoli non esistono. Infatti nessuno mai è riuscito a far crescere un arto a chi l'aveva perduto. Questo sì che sarebbe un vero miracolo!”.

“Ciò non toglie che sei un essere straordinario” esclamò Ezechiele al colmo dello stupore. “L'ho intuito appena ti ho visto”.
“Parliamo di Maddalena” riprese Giuda per sviare il discorso. “Quando l'abbiamo conosciuta, molti anni fa, era ancora giovanissima ma manifestava già un carattere forte e passionale”.

“Infatti, esercita una notevole influenza su Gesù” riconobbe Ezechiele, “e crede ciecamente nella sua investitura messianica. È apertamente avversata da alcuni seguaci più facinorosi, come un certo Simone, soprannominato Cefa, cioè Roccia, per la sua grossa corporatura e per il carattere violento. Costui, e i due fratelli Giacomo e Giovanni, vorrebbero spingere Gesù a compiere azioni clamorose di guerriglia, ma Maddalena frena. Spera che le masse lo seguano compatte, sedotte solo dal suo carisma”.

“L'ho conosciuto questo Cefa”, intervenne Giuda. “Ai miei tempi era anche lui un sicario sotto Simone il Galileo”.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)